Kandinsky, l'artista come sciamano
La sua arte riprende in maniera neppure tanto velata i
motivi dei dipinti sgargianti che gli sciamani nord europei e asiatici con cui abbellivano i loro oggetti rituali.
Difatti nel 1889, partecipò a una
spedizione nel nord della Russia, nel governatorato di Vologda, per osservare le tradizioni di
popolazioni come i sirieni, etnia ugro-finnica del gruppo dei Komi. Era quello un momento
particolare per l’artista: gli studi scientifico-economici non lo avevano allontanato
dalla sua ricerca estetica, anzi, avevano rinvigorito questo aspetto. Ma non
bastava.
Kandinsky voleva dare una fisionomia a
quell’inquietudine che lo spingeva ad allargare le prospettive. Per esempio, in
quegli anni lesse il Kalevala, poema
epico della Finlandia e annotò: «Mi inchino».
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