Ecco cosa scrive Andrea Casella: un’altra pratica usurpata dai cristiani è la fallobatia. Luciano, autore siriano di lingua greca del II secolo, descrivendo i riti del tempio della triade divina di Ierapolis Bambyce, dà conto di una particolare ascesi praticata da quelli che egli chiama “fallobati”. Si trattava di persone che si ponevano in cima ad alte colonne di forma fallica, lì rimanendo. Il rito sarebbe stato compiuto in onore di Dioniso. L’asceta doveva rimanere costantemente sveglio, sia come parte del rito in sé, sia, ovviamente, per non cadere. La deprivazione del sonno (pratica sciamanica presente anche nell’epica di Gilgamesh ai fini del raggiungimento della vita eterna), era favorita dalla presenza di uno scorpione, sacro ad Atargatis, la dea della triade. Tra le pratiche dei fallobati (ritualità orientale, le cui prime attestazioni vengono dai dintorni di Aleppo) e San Simeone Stilita intercorrono due secoli, i cristiani hanno tentato di sostituirsi ai pagani riproponendo i vecchi riti alterandone in certi casi la stessa sacralità originale.
Nell'immagine San Simeone lo Stilita ripreso dal breve film di Boñuel
mercoledì 3 gennaio 2024
Gli stiliti nacquero da pratiche sacrali precristiane che erano designate come: fallobatia
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