M. Nesterov, Filosofi (Florenskij e Sergej Bulgakov), 1917
Testo: Andrea Sartori
"In questo celebre quadro di Michail Nesterov il padre Florenskij è ritratto accanto a Sergej Bulgakov, filosofo idealista al quale il grande sacerdote fu legato da intima amicizia. Sacerdote, filosofo, teologo, matematico, iconologo, Florenskij è considerato, assieme a Lomonosov, il “Leonardo da Vinci russo” per l’universalità della sua mente e per la profondità con cui ha affrontato i più diversi campi del sapere Se Florenskij non ebbe mai alcun dubbio circa l’esistenza di Dio, trovandoLo ovunque nel creato, nello Spazio e nel Tempo, nei volti delle icone di Rublev, il cammino di Bulgakov è più tormentato. Fglio di un sacerdote ortodosso, e sacerdote ortodosso egli stesso, perse la fede avvicinandosi, come molti russi della sua epoca, al marxismo. In seguito giudicherà debole anche il pensiero di Marx, e rinnegherà la fiducia nella rivoluzione proprio durante i moti del 1905. Divenuto esule a Parigi, si avvicinerà all’idealismo e avrà anche un ritorno alla Fede ortodossa. Come Florenskj fu uno studioso d’arte. Ma mentre Florenskij concentrò il suo interesse sull’arte dell’icona, da cui ricavò le riflessioni tra il teologico e l’artistico contenute in “Ikonostas” Bulgakov rimase affascinato soprattutto dalla Madonna Sistina di Raffaello.
Il quadro di Nesterov rappresenta quindi non solo due amici che si stimavano, ma anche due aspetti dell’anima russa portati ai massimi livelli: il pensiero religioso ortodosso e il pensiero filosofico.
Florensckij fu deportato durante il regine stalinista e poi fatto fucilare.
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