DIACO (NO) – Sta suscitando grande scalpore la prima protesta sindacale dei preti cattolici. Le rivendicazioni sono iniziate quando la CGIL ha deciso di aprire un sindacato dedicato ai ministri del culto. La FIOCA (Federazione Italiana Officianti Clericali Apostolici), guidata dall’agguerrito Lando Maurizini, ha da subito ascoltato le lamentele dei lavoratori ecclesiastici e strutturato le loro richieste.
Molti preti non sopportano l’odore di incenso – che secondo recenti studi sarebbe cause di disturbi come dermatite, asma e pedofilia – e chiedono di sostituirlo con patchouli o cannella. Altri si lamentano degli abiti da lavoro: le tonache sono sempre uguali da anni, rifinite malamente e con colori lugubri. Si rivendica un ricambio almeno annuale degli abiti talari, che dovranno avere un taglio moderno e colori e fantasie alla moda. Il sangue di Cristo poi, spesso costituito da dozzinale vino in cartone, dovrà essere rimpiazzato come minimo da bottiglie a Denominazione di Origine Controllata.
Ma le rivendicazioni principali riguardano gli orari di lavoro. Le messe serali sono sempre più numerose e impediscono ai preti di dedicarsi a moderni riti di socializzazione come le apericene. E soprattutto i ministri del culto sono tra quelli che più di tutti lavorano le domenica, il giorno che per la maggior parte degli italiani è dedicato al riposo e allo svago. Maurizini dice basta al lavoro domenicale! Che i preti siano da subito liberi di godersi piaceri a loro da sempre preclusi, come consumare il brunch, andare allo stadio o fare shopping nei centri commerciali.
Le gerarchie ecclesiastiche si sono fatte trovare decisamente impreparate di fronte a rivendicazioni così precise e puntuali, ma sono prontamente corse ai ripari. I vescovi, guidati dal Cardinal Bagnasco, si sono incontrati in gran segreto con i massimi esperti di lotta contro i diritti dei lavoratori, i dirigenti della FCA (per ironia della sorte quasi omonima del temibile sindacato guidato da Maurizini). L’incontro, a cui hanno partecipato oltre 100 vescovi e che si è tenuto nel sottoscala di casa Bertone, è servito a delineare le prossime mosse dei vertici del clero: chiudere le chiese con preti appartenenti alla FIOCA e delocalizzarle all’estero, fondersi con la Chiesa Americana e trasferire il Vaticano a Detroit.
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