Il mistero del labirinto: alla ricerca della «parola perduta» Copertina flessibile – 1 gen 2030
Autore EMANUELA CHIAVARELLI 2015
Dalla quarta di copertina
Perché il simbolo del labirinto, trapelante già nei graffiti preistorici come emblema del divino, ofidico flusso creatore del Tempo, si ripropone, con sorprendente costanza, lungo le tappe della storia umana, riattualizzandosi nei miti della Galassia, nelle vicende del Minotauro, nei Misteri delle fanciulle solari sprofondate nei gorghi inferi, nelle grottesche movenze dei Chierici lungo i meandri pavimentali delle Cattedrali, fino alle fiabe delle principesse rapite dal drago o alle tradizioni popolari dei Giochi di Troia (= “avvolgimento”; “gomitolo”), retaggio del ratto della bellissima Elena? In che senso tutti questi motivi si rapportano al diffusissimo mitema della luminosa “Parola Perduta”? Perché il segreto del linguaggio archetipico, antico codice celeste letto negli asterismi, affonda le sue origini nel labirinto e i primordiali alfabeti si snodano a spirale come le danze dei cacciatori preistorici, finalizzate a catturare la preda, o come i riti “con il filo”, miranti a legare il sole? Il più arcaico simbolo del divenire rivela, all’indagine, sfaccettature semantiche di incredibile complessità, snodandosi armoniosamente, come il gomitolo di Arianna, fino ad interessare tutti i piani esistenziali. Storie dimenticate, eventi tragici, riferimenti astrali inspiegabilmente perduti si intrecciano, così, in un caleidoscopico gioco di relazioni che, se stupisce per il sapiente intreccio delle analogie, conferma, nella visione prelogica e mistica dei nostri predecessori una capacità sintetica di straordinaria coerenza di cui – nel nostro rigido schematismo analitico – avvertiamo ancora un confuso rimpianto.
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