"Occidente" è la parte di mondo in cui i morti sono qualcosa, hanno più diritti, contano di più, e influenzano più durevolmente i vivi. "Oriente" è l'insignificanza sostanziale dei vivi e dei morti, in solidale dissolvimento pulviscolare e atomistico come condizione permanente degli uni e degli altri. Il loro scontro in armi è tra morti che sono e morti che non sono. Dunque l'Occidente sarà sempre, in qualsiasi forma di guerra, più forte dell'Oriente. Dall'Iliade a Saddam.
Guido Ceronetti, "La fragilità del pensare"
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