La natura arcaica degli uomini primordiali era piena, forte e tracotante, secondo Aristofane: la loro unità viene spezzata, il loro corpo rotondo è diviso in due metà da Zeus, che difende la sua potenza. L'eros è nostalgia di quella pienezza perduta, è il desiderio.del fondo metafisico che sta dietro la nostra vita, da cui questa zampilla. L'eros esprime l'inadeguatezza, l'impotenza dell'uomo spezzato, l'impulso a spegnere l'individuazione. Istinto di morte, però, se quella che possediamo oggi è vita, ma piuttosto di vita, se quello che siamo è scadimento, frammentazione, insufficienza, insomma morte, secondo l'insegnamento dionisiaco ed eleusino.
Giorgio Colli, "Dopo Nietzsche" (Adelphi Edizioni)
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