mercoledì 31 luglio 2024

Sofia lattifera

 "Sophia ha il volto rosso come il fuoco, così come appare nelle icone russe che la ritraggono. Il filosofo – lo dice il nome stesso – è l’amante della Sapienza. Finalmente il cercatore ha raggiungo la donna dei suoi desideri: non si limita più a scrutare le sue orme, ma si abbevera direttamente alla fonte."



(Testo e illustrazione dal libro "Latte dell'Anima", di Francesco Boer - studio sulla simbologia archetipica dell'allattamento. Potete ordinarlo in libreria, oppure acquistarlo online: http://bit.ly/latteanima )

martedì 30 luglio 2024

Suoni antichi

Lui è Luigi Lai. Da bambino aiuta il padre in campagna a pascolare le pecore, a San Vito. Cammina scalzo. Impara a leggere e a scrivere. C'è la guerra. Patisce la fame. Si distrae ascoltando la radio. C’è sempre da aiutare il padre. Macina chilometri ogni mattina. Un giorno sente un suono particolare. È un pastore che soffia dentro tre canne. Ne resta affascinato. “La prego, suoni ancora”. Ascolta in silenzio. Si emoziona. Luigi vuole quelle canne: le launeddas. Le chiede ai genitori. “Te le regaliamo, ma pensa a lavorare”. Va bene “ma diventerò anche un suonatore”.
Le suona giorno e notte. Cerca un insegnante. Vince la sua prima gara in piazza: 100 lire. Suona nei paesi vicini. Si sposta in bicicletta. Incontra il maestro Antonio Lara. Poi Efisio Melis. Luigi diventa sempre più bravo. Incide un disco con Angelo Branduardi. Gira il mondo. Lo scorso anno l’università di Bologna gli ha conferito la laurea ad honorem (prima volta per un musicista di tradizione orale). Il 25 luglio Luigi Lai ha compiuto 92 anni. Auguri, maestro! #storiebelle #storiedisardegna #launeddas


Da Uruk

Ciotola di Samara
Mesopotamia, periodo Uruk, circa 4000 a.C.
La ciotola fu trovata durante scavi a Samara, l'attuale Iraq, intorno al 1911-1914. Il suo disegno è costituito da una lingua, un cerchio di otto pesci e quattro pesci che nuotano verso il centro e vengono catturati da quattro uccelli. Tipico delle culture neolitiche di questa regione, si può vedere l'uso di un sistema numerico basato su sei linee che circondano la ciotola, per cui ci sono un totale di 120 linee, o quattro quarti con 30 linee ciascuno. Al centro c'è una svastica rivolta a sinistra.


lunedì 29 luglio 2024

La complessità del dio Dioniso legato anche all'agricoltura

  

Scrive Frazer, nel suo "Il Ramo d'Oro":
«Mentre la vite con i suoi grappoli era la sua manifestazione piú caratteristica, Dioniso era anche un dio degli alberi in generale. Cosí ci vien detto che quasi tutti i Greci sacrificavano al “Dioniso dell’albero”. …Era il patrono degli alberi coltivati …ed era onorato specialmente dagli agricoltori, soprattutto dai frutticoltori. …Si diceva che era stato lui a scoprire tutti gli alberi da frutto, specialmente i meli e i fichi. …Uno dei suoi titoli era “il fecondo” o “il germogliante”. …Tra gli alberi gli era particolarmente sacro, oltre alla vite, il pino. …Vi sono altre indicazioni, scarse ma significative, che dimostrano come Dioniso fosse concepito come una divinità dell’agricoltura e del grano. Si diceva che egli stesso avesse lavorato da agricoltore e che fosse stato il primo ad aggiogare i buoi all’aratro, che prima di lui veniva tirato soltanto a mano. …Ci viene anche detto che nella terra dei Bisalti, una tribù tracia, vi era un grande e bel santuario di Dioniso, da cui nella notte della sua festa raggiava una viva luce come pegno di abbondanti messi accordate dal dio; ma se la mistica luce non si vedeva e il santuario restava avvolto nelle tenebre come al solito, era certo che in quell’anno le messi sarebbero state assai scarse. Per di più, tra gli emblemi di Dioniso, c’era un vaglio, cioè quel gran cesto di giunchi in forma di pala che fino ai tempi moderni è stato usato dagli agricoltori per separare il grano dalla pula, gettando il frumento in aria. Questo semplice strumento agricolo figurava nei mistici riti di Dioniso, e si dice che il dio, appena nato, fosse stato messo in un vaglio come in una culla, e anche nell’arte viene rappresentato così; da queste tradizioni e figurazioni derivò l’epiteto di Liknites, cioè il dio “del vaglio”».
E ancora: «Come gli altri dei della vegetazione, si diceva che Dioniso avesse avuto una morte violenta, ma che poi fosse stato di nuovo portato in vita; le sue sofferenze, la sua morte e la sua resurrezione venivano rappresentate nei suoi sacri riti. …Si diceva che i melograni fossero nati dal sangue di Dioniso …quindi le donne alla festa delle Tesmoforie [che si celebravano tra il 26 e il 28 ottobre in onore di Demetra] si astenevano dal mangiare frutti di melograno. …Tornando dal mito al rituale, troviamo che i Cretesi celebravano una festa biennale in cui la passione di Dioniso era rappresentata con ogni dettaglio. …Dove la resurrezione faceva parte del mito, veniva anch’essa rappresentata nei riti, e sembra che fosse anche inculcata nei fedeli una dottrina generale della resurrezione, o almeno dell’immortalità.

domenica 28 luglio 2024

Santuario di Dodona ed il suo teatro per rappresentare la tragedia sacra greca

 Dodona o Dodoni è uno dei più importanti oracoli dell'antica Grecia. Si trova nell'unità regionale di Giannina, Epiro ed era dedicata a Zeus e Dione.



Il teatro di Dodona è tra i più grandi e meglio conservati teatri greci greci al mondo, in grado di ospitare circa 18.000 spettatori.

sabato 27 luglio 2024

Feste pagane arrivate fino a noi

 L’alzata del palo di maggio



🌲 è una antica tradizione celebrata in molti luoghi della Germania, dell’Austria e anche da noi a Castelrotto. Le comunità si riuniscono per erigere il tronco dell’albero decorato sulla piazza del villaggio con la forza degli uomini, accompagnato da musica e danza. Di solito, il palo è decorato con una ghirlanda alla sua estremità superiore. Le sue origini e le tradizioni ad esso legate sono conosciute fin dal XVI secolo. Queste usanze rafforzano il senso di comunità e creano un’atmosfera festosa.

Eracle in assalto Museo Civico Archeologico, Bologna, Italia


 con una mano offre i "pomi" dei giardini delle Esperidi

Sepolti in sordina, sopra la Farnesina su Monte Mario a Roma

 Qui sono sepolti i responsabili della marocchinate,i cosi detti goumiers, storpiatura in francese del termine arabo qum ("squadrone, banda"). Venivano soprattutto dal Marocco, ma c'erano anche tunisini, senegalesi e algerini. Erano sotto il comando del generale  Alphonse Juin Il loro comandante era l’ambizioso generale Alphonse Juin, nato in Algeria che, da collaborazionista dei nazisti, era passato alle dipendenze di De Gaulle,  e fatto maresciallo di Francia dal 1952 per meriti di guerra, Una vergogna! 



venerdì 26 luglio 2024

Sembra una scultura degli anni venti

 Questa sorta di fermacarte, realizzato in ematite scolpito a forma di cavalletta, sembra piuttosto moderno ma è stato realizzato a mano tra il 1800-1700 a.C., nell'antica Babilonia (nell'attuale Iraq).




giovedì 25 luglio 2024

Il nilometro

Un antico dispositivo usato per misurare il livello delle acque del fiume Nilo.

Queste misurazioni erano cruciali nell'Antico Egitto, poiché il livello del Nilo determinava la fertilità dei terreni agricoli e quindi il raccolto annuale.
Un nilometro poteva consistere in una colonna graduata, una scala di pietra o un pozzo collegato al fiume.
I sacerdoti e i funzionari stavano analizzando queste misure per prevedere le inondazioni e pianificare la distribuzione delle risorse.
I nilometri più conosciuti si trovano sull'isola di Roda, nel tempio di Kom Ombo e ad Elefantina

Mitreo del Circo Massimo (apertura straordinaria)

Tauroctonia del Circo Massimo, fine del III secolo, Roma. Nell'iscrizione superiore si legge: DEI SOLI INVICTO MITHRAE TI(TUS) CL (AUDIO) HERMES OB VOTUM DEI TYPUM D (ONUM) D (EDIT).

"I Persiani, durante la cerimonia di iniziazione al mistero della discesa delle anime e del loro ritorno, chiamano grotta il luogo dove avviene l'iniziazione. Secondo Eubolo, Zoroastro si trovava sulle montagne vicine alla Persia, consacrate in onore di Mitra, creatore e padre di tutte le cose, una tana naturale irrigata da sorgenti e ricoperta di fiori e foglie. Quella tana rappresentava la forma del mondo creato da Mitra e le cose in essa trovate, disposte a intervalli regolari, simboleggiavano gli elementi e i climi cosmici dopo Zoroastro , si mantenne l'usanza di celebrare cerimonie di iniziazione in tane e grotte naturali o artificiali (...) La tana non era considerata simbolo solo del mondo sensibile, ma anche di tutte le forze occulte della natura, poiché le tane lo sono oscuro e l'essenza di queste forze è misteriosa."


Porfido , De antro Nympharum
Il tema centrale del Mitraismo è la scena della tauroctonia, la morte del toro, in cui il giovane dio, in atteggiamento eroico, conficca il pugnale nel collo dell'animale, che ha già piegato le zampe, tenendolo per i fori nasali. Questo lo costringe ad alzare la testa, ma solo la testa, perché con la gamba sinistra piegata sulla schiena del toro gli impedisce di alzarsi. Il sacrificio del toro è una potenzialità di vita, l'abbondante sangue che sgorga dal collo viene leccato da un cane, mentre si trasforma in spighe di grano ; La coda del toro è stata trasformata anche in un orecchio, immagine inconfondibile della natura fecondante del sacrificio.
In questa versione vediamo anche chiaramente la coda del toro trasformarsi in una spiga di grano. Lo scorpione gli pizzica i testicoli, mentre il serpente e il cane leccano il suo sangue. Una stella appare sopra il berretto frigio di Mitra e altre quattro a destra. In alto a sinistra, Helios con un corvo, a destra la luna. In basso a sinistra, Mitra che trascina il toro catturato, al suo fianco Cautes con la fiaccola alzata, all'altra estremità il suo gemello Cautopates con la fiaccola abbassata.

Il miracolo dell'olio

Il primo Imperatore romano: Augusto, da istituzione laica trasfigurata seguiva per il suo insediamento una liturgia che sarà ripresa dalla provvidenza cristiana, parlo dell'unzione, che passerà ai Merovingi, ai Carolingi e ai re di Francia, segno che diverrà essenziale nell'investitura al trono.

Il Papa di Roma fece propria  questa "tradizione" dell'olio sacro per attrarre nell'orbita della chiesa romana i deboli e rozzi capi militari barbari presenti nei territori occidentali dopo il collasso imperiale. 

Salvezza e la pesatura del cuore nella psicostasia egizia

 L'immagine sotto, Amiens: la pesatura delle anime nel grande portale



Il concetto della pesatura rappresentata nei portali delle cattedrali, deriva dalla teologia egizia e in special modo nel momento della psicostasia o la pesatura del cuore dove l'anima sara salvata e trasmigrerà verso Sirio

 


 

Al di là

 Sono al di là della Destra e della Sinistra, così come sono al di là del bene e del male… Sono un uomo dedito alla vita, non alle formule.



mercoledì 24 luglio 2024

I due angeli psicagoghi: Hypnos e Thanatos, il Sonno e la Morte. I due gemelli, angeli che hanno il compito di accompagnare l'Anima

Hypnos e Thanatos (Sonno e Morte), i due gemelli ritratti con le ali, si ritrovano nella tradizione greca nella funzione di Spiriti psicagoghi, cioè di Angeli che hanno il compito di accompagnare l’anima all’ultimo destino , in questo caso il cadavere di Sarpedonte, ucciso da Patroclo, quali lo portarono in Licia dove ricevette gli onori funebri, come era stato stabilito dagli dei. Ermes il psicopompo coordiana



ATTIS

Mito narra che una notte Zeus sognò di unirsi sessualmente con la madre terra Cibele - (antica divinità anatolica, dea della natura, degli animali e dei luoghi selvatici. Assumeva duplice valore poiché rappresentava sia la forza creatrice, che quella distruttrice della natura e veniva sovente accomunata a Rea) - e che da quel suo amplesso, il seme che ne fuoriuscì, si riversò sulla terra e colpì una pietra e dall’unione di quella pietra col seme del dio degli dei, nacque l’androgino Agdistis. A causa della sua doppia natura, maschile e femminile, egli non era ben visto dalle altre divinità dell’Olimpo che lo consideravano pericoloso. Divinità dell’Olimpo che per renderlo innocuo, non esitarono a recidergli il membro virile ed a lasciargli solamente i genitali femminili. Nel luogo in cui l’abominio era stato compiuto, dal sangue fuoriuscito da quell’evirazione, nacque un albero di mandorlo oppure, secondo altre fonti, di melograno.



Quando l’albero crebbe attirò l’interesse di Sangaride, che era la figlia del dio fluviale Sangario, la quale soleva sedersi sotto le sue fronde. Un giorno, mentre si trovava sdraiata sotto quei rami, una mandorla le cadde in seno, secondo altre versioni in grembo e così rimase incinta. Da quella sua gravidanza nacque Attis che, crescendo, divenne un ragazzo di indubbio fascino, talmente tanto bello che tutte si innamoravano perdutamente di lui e tra queste vi era anche Agdistis, ormai divenuta a tutti gli effetti donna, ma dal cui seme del membro evirato era nato il mandorlo grazie al quale era stato concepito il fanciullo.
Il giovane Attis però si innamorò della figlia del re Mida e con lei convolò a nozze ma il giorno del matrimonio, ecco apparire tra gli invitati Agdistis che, adirata per essere stata respinta e preda di una folle gelosia, fece impazzire tutti i presenti, tra cui anche Attis che si evirò sotto un pino. Cibele - che nutriva anch’ella dei sentimenti per il bel giovine - ebbe pietà di lui e lo prese con sé, facendo di lui il cocchiere del suo sacro carro.


Secondo altre versioni del Mito Attis era conteso sia da Agdistis che da Cibele e mentre la prima lo fece impazzire, tanto da spingerlo al suicidio, la seconda ne seppellì il corpo ed in quel luogo dove egli giaceva, dal suo sangue nacquero delle viole e non soltanto il suo corpo non si decompose mai, ma i suoi bei capelli, non smisero mai di crescere.
Secondo quanto narrato nella mitologia greca e anatolica, Agdistis era un monte sacro che si trovava a Pessinus, città della Frigia in prossimità del fiume Sangario e tale monte veniva raffigurato come un demone di nome Agdistis e secondo quanto narratoci da Pausania, Attis venne seppellito proprio sotto le pendici del monte Agdistis.
Attis con indosso il berretto frigio, II secolo dopo Cristo, Museo del Louvre, Parigi , Francia.
Attis, Thymiaterion di terracotta da Tarso, I o II secolo avanti Cristo, Museo del Louvre, Parigi, Francia.
Monumento funeraio con bassorilievo raffigurante Attis, I secolo dopo Cristo, Musei Civici, Pavia, Lombardia, Italia.

Caino di José Saramago

 Il romanzo è incentrato sulla fuga di Caino,il personaggio biblico cacciato da Dio poiché assassino del fratello Abele . Dalla penna di Josè Saramago ne esce un ritratto nuovo e inedito che tanto ha fatto discutere le gerarchie ecclesiastiche. Dopo il Vangelo secondo Gesù, nella sua opera, lo scrittore portoghese narra la nota vicenda di Caino, condannato da Dio a vagare ramingo e senza meta in terre ignote.... qui interviene il genio creativo e prende le redini per impostare la storia del personaggio, che rivive in prima persona tutti gli episodi più salienti della Genesi.



Egli si trova davanti la scena di Abramo e del sacrificio di suo figlio Isacco; assiste poi alla distruzione di Sodoma e Gomorra e della Torre di Babele e, infine, in conclusione dell’opera, all’ episodio di Noè e del diluvio universale.
Tutte queste storie però, vengono sempre rivisitate e reinterpretate: Caino rappresenta il dubbio, la razionalità umana, in breve tutte le domande che, forse, ci siamo posti dopo aver letto, ascoltato o sentito parlare nella Bibbia.
Di particolare rilievo è il dialogo finale tra il protagonista e Dio: egli pone perplessità sul concetto di giustizia divina...
Caino chiede al Signore sulle ragioni per cui avrebbe ucciso tutti gli abitanti di Sodomia, compresi i bambini innocenti, ponendo dubbi su quale sia il concetto stesso di giustizia.
Altro esempio è la narrazione che descrive l’incontro tra il protagonista e la regina Lilith, divinità numerica e, secondo la Cabala ebraica, prima compagna di Adamo, precedente e perfetta antitesi di sua madre Eva.. la prima passionale, seducente e ammaliante, la seconda ingenua, timida e remissiva col marito Adamo.
Nonostante le feroci critiche dell’ortodossia cattolica, Caino va letto , è una facile e fluida lettura lascito testamentario di Saramago ricco di spunti di riflessione e autoanalisi.

martedì 23 luglio 2024

Madonne Nere


"Il colore nero, in questo contesto, è altamente simbolico. È la Prima Materia, l'ingrediente base che permette all'Alchimista la realizzazione della Grande Opera, la realizzazione della Pietra Filosofale, nella prima e cruciale fase detta, appunto, "nigredo". Non a caso, rivela l'adepto Fulcanelli nel suo "Mistero delle Cattedrali", le parole "materia" e "madre" hanno la stessa radice, "mater", che sancisce il connubio tra la Grande Madre, la Madre di Dio e la Prima Materia dell'Opera. È, altresì, la "morte spirituale" dei filosofi e dei grandi mistici, la "morte in sé" che precede la rinascita, il ritorno alla luce, l'unione spirituale con il principio divino, tutti concetti che in un modo o nell'altro, sotto forma di allegorie o di dottrine segrete, hanno da sempre caratterizzato il sapere dell'uomo.


Ritroviamo queste tematiche, opportunamente celate e velate da immagini simboliche, nelle leggende locali che solitamente accompagnano il culto di una Madonna Nera e che ne tramandano il ritrovamento miracoloso. Protagonisti della scoperta, che avviene sempre in circostanze eccezionali, sono umili personaggi, pastori o contadini. Il ritrovamento è spesso legato ad un elemento di forte valenza tellurica, come una grotta o una sorgente d'acqua. Non a caso, infatti, nelle immediate vicinanze del luogo di ritrovamento si trovano sorgenti dalle proprietà miracolose o "pietre della fertilità".... "