Roma, al quartiere Ottavia....
Lavori di restauro da parte della Soprintendenza ai Beni archeologici di Roma hanno portato alla luce un nuovo sito sotterraneo.
Sotto i tralci di vite delicatamente affrescati, uno stretto corridoio dalle pareti blu conduce a un'aula circolare: un'oasi di svago e ozio per i proprietari di una ricca villa romana, che nel III secolo d.C. trasformarono questa tomba precedente in uno spettacolare ninfeo con splendidi mosaici e scenografici giochi d'acqua. Oggi della villa, solo parzialmente scavata, restano poche tracce. Ma il Ninfeo della Lucchina, è invece tornato al suo splendore, dopo il restauro condotto dalla Soprintendenza per il Colosseo. Risale al III secolo d.C.nell'edilizia domestica o residenziale romana, i ninfei erano sale generalmente affacciate sul giardino-peristilio, destinate a banchetti e caratterizzate da un'edicola mosaicata da cui scaturiva l'acqua. Il Ninfeo della Lucchina forse costituiva la dipendenza di una vicina villa romana scoperta nella tenuta Colonna. Nel III secolo d. C. il ninfeo, originariamente luogo di sepoltura, divenne luogo di balneazione, di ricerca dell’otium e del relax, riservato ad una classe sociale elevata in fuga dal caos della città e alla ricerca di silenzio, per, riposare e godere della natura, dei vigneti e del canto degli uccelli, i quali sono impressi sulle pareti e sul pavimento del Ninfeo. Caratterizzato da pareti affrescate ben preservate e da un bellissimo mosaico pavimentale perfettamente conservato ed accessibile attraverso un piccolo portoncino addossato in una piccola collinetta, l’affascinante e misteriosa entrata al sito risveglierà la curiosità e la fantasia di grandi e piccini...Oggi per visitarlo, gratuitamente , si può contattare il numero 06.47788336 con prenotazione obbligatoria, perché purtroppo non è aperto sempre, ma solo a chi è desideroso di conoscere da più vicino questo raro gioiello periferico.
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