A ridosso del Monte Calpazio sorge l’imponente Santuario della Madonna del Granato. Costruito nel XII secolo, è ancora oggi meta di numerosi pellegrini provenienti da tutto il Cilento. La facciata dell’antica Cattedrale richiama una fisionomia di architettura rurale. All’interno, troviamo il pulpito di gusto cosmatesco, sotto cui è stato recuperato un affresco tardo gotico raffigurante S.Biagio in paramenti sacri. Sull’altare Maggiore vi è la statua raffigurante la Madonna del melograno. Il limite tra sacro e profano è sottilissimo, proprio come il sapore del melograno. In Campania, e precisamente nella colonia greca di Poseidonia, veniva venerata una Hera detta Argiva, seduta sul trono con una melagrana stretta in mano. Per onorarla, i suoi fedeli rappresentavano la melagrana sugli ex-voto doni votivi e le offrivano il frutto fresco per ringraziarla ed entrare così nelle sue grazie. Interessante è qui il collegamento tra questa particolare rappresentazione e il Santuario della Madonna del Granato, perche la tradizione popolare attuale mantiene vivo il legame con il paganesimo del VI sec. a. C.: non tutti sono a conoscenza dell’usanza particolare, ancora presente, seppur in misura minore, di portare i frutti del melograno alla Madonna in segno di riconoscimento e ringraziamento...
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