sabato 20 novembre 2021

La magia che da sempre conduce il mondo

Napoli - Fontana della Sirena

IL GERME DELLE SCIENZE ossia L’URBE DELLE SIRENE.
MANIFESTO. Napoli 1826
Tutte le cose vanno soggette a cangiamento, diceva il gran Vate de’ Vati Omero. Tutto ciò che nasce depere, e poi si riproduce sotto altre Morfi. La sapienza vetusta, ed il deposito sacro di tutte le scienze, e le belle arti i nostri Progenitori la comunicavano sotto infiniti simboli, per non renderla comune. I maestri di tali scienze erano i Chironi, le Sirene, le Sfingi... Le opere di Omero, di Esiodo, di Licofrone, di Platone, dell’intero Teatro Greco, e le altre tutte de’ Classici Greci e Latini, erano il vello d’oro, che conservavano in infiniti simboli e le scienze, e le belle arti. Le prime Urbi, in cui nacquero le scienze e dove si mantennero inviolate colle cautele sante, perché l’uso delle scienze apprese senza istituzione sono un lievito che corrompono il costume, e le scienze istesse, erano forate nei sotterranei, i quali comunicandosi per Cunicoli, e Ceramichi componevano quell’immenso Oceano Atlantico, Pelago, Ponto, Arimaspe... di cui sono pieni i carmi de’ Poeti, e degli Istorici. Questo Oceano principiava le sue arcuate volte dalla Punta di Calabria, perrottava i visceri di tutte le nostre Regioni della Magna Grecia, e quindi trascorreva per tutta l’Etruria, e passando per gli Elleni si prolungava per tutta Europa, e pergiugneva fra le sue diramazioni nell’Africa, e nell’Asia. Erano queste Urbi quelle Isole de’ Beati, in cui gli uomini prisci dell’età dell’oro menavanvi vita felice, perché da pochi bisogni circondati. Erano queste le Isole Sirene, perché sotterranee. Ed era della l’età dell’oro, perché il tufo in cui erano esse trivellate e di color flavo come l’oro. Inventato nei tempi posteriori l’uso della calce, la quale è bianca come l’argento, gli uomini principiavano a farsi i grandi duomi nell’esterno, come la nostra Napoli, cioè nuova Urbe.
Questa è la seconda età d’argento. Gli uomini si caricarono di bisogni; per cui età diminuì di pregio a fronte della prima, per quanto l’argento è di minor valore dell oro. Surse la terza età quaundo i Titani, cioè gli abitatori esterni, che la calce τιτανοϛ si dice, fecero la guerra agli Urbani, che vivevano da Numi. I questa la terza età del piombo, perché fa a carico dell’umanità.
Ma gli Urbani, Eritrei anche appellati, ed Alunni di Giove, riuniti a gran Concilio, armando di fulmini la mano del gran Satore, fecero bassi i Titani, ed i Giganti. E questa la quarta età, Eroica appellata, in cui trionfo la Religione Pagana la quale non conoscendo il sommo Iddio nell’Unità de’ Principii, e Trinità di Persone, se né formò una in finita capricciosa quantità, che poi caddero in disprezzo.
Intanto sursero ed i Profeti, e le Sibille, i quali con loro carmi vatidici preconizzarono la nostra futura Salute, e missione del Divino Verbo, per cui accessero ai medesimi una infinita quantità di Aνα-Κυρεητς Anacureti, e Κατα-Κυμενηϛ Catacumeni, cioè contrarii alle massime de’ Cureti, ed accedenti alli carmi Sibillitici di Cuma. Infiniti Classici né fan verbo di questi Santi Protogeni, che latitavano per le sotterranee latebre, attendendo la nuova luce, che poi comparve, e ne Redense. La nostra Napoli nella sua Palepoli, ossia vecchia Urbe, e nella sua Partenope, ossia gran Ginnasio, che rimangono nel vuoto seno delle Catacombe accolse una infinita quantità di Santi Latenti. Appena che nella Luna di Marzo fu eseguito...

Nessun commento: