Come molte altre tradizioni e usi cattolici, il nome Vaticano, ha origini pagane e non ha niente a che vedere con la Bibbia, la lingua greca o latina.
Più di 28 secoli fa, e prima della leggendaria Fondazione di Roma di Romolo e Remo, esisteva un popolo chiamato gli Etruschi.
Circa 3000 anni fa, i misteriosi Etruschi si stabilirono in una regione dell'Italia centrale conosciuta come Etruria, governarono la regione del Mediterraneo prima del sorgere di Roma.
Stiamo ancora cercando di decifrare la difficile lingua degli Etruschi, negli anni però abbiamo imparato molto delle loro credenze e della vita quotidiana.
Infatti, molte delle conoscenze che possediamo sulla civiltà romana provengono dagli Etruschi.
Gli Etruschi non seppellivano i morti entro le mura delle loro città. Invece costruirono un grande cimitero su un pendio collinare fuori della loro antica città nell'area che poi divenne la città di Roma.
Purtroppo la maggior parte della letteratura e mitologia etrusca è andata persa, ma sappiamo che la guardiana di quella necropoli era l'etrusca dea Vatika.
Era la dea dell'Oltretomba ed era suo dovere sorvegliare su coloro che erano passati a miglior vita.
Secoli dopo, quel pendio fu il luogo destinato a un circo e, secondo la leggenda, lì è stato giustiziato Pietro, crocifisso a testa in giù e sepolto non lontano. Costantino, primo imperatore cattolico, fondò lì un santuario quando il luogo era già noto come la Collina Vaticana.
Pochi secoli dopo, lì fu costruito il palazzo papale che continuò a portare il nome Vaticano.
Sembra un paradosso, la chiesa cattolica ha passato centinaia di anni cercando di debellare ogni cultura pagana, e la sua "santa sede" porta il nome di una dea pagana. Puoi nascondere il passato quanto vuoi... ma te lo porterai dietro come testimonianza contro di te, perché non hai ereditato solo il nome ma anche lo spirito pagano e anticristiano.
- Elena Messina
- ′′Immagine della Dea etrusca degli inferi Vatika che custodiva la necropoli o la città dei morti, dove oggi si trova il Vaticano. (Altes Museum, Berlino)
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