L’Eremo di Poggio Conte è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi della Tuscia. Si trova in un luogo solitario e selvaggio, raggiungibile attraverso un sentiero che costeggia il fiume Fiora. La Chiesa è scavata nel tufo ed affascina gli studiosi per la presenza contemporanea di simboli religiosi e pagani.
A Poggio Conte, e nel territorio circostante della Tuscia viterbese, sono stati rinvenuti resti del popolo etrusco; le antiche tombe a camera intagliate nelle pareti tufacee furono recuperate in epoca medievale ed adibite ad alloggio per i monaci.
’eremo di Poggio Conte si trovava in prossimità della dogana tra i territori pontifici e la Toscana. Le prime tracce scritte del sito si riscontrano in una antica carta del 1027 ma, con molta probabilità, è nel corso dei secoli XII-XIII che il romitorio fu abbellito architettonicamente e pittoricamente.
In contrasto aperto con l’opulenza della Chiesa romana, a partire dell’anno Mille si fece strada l’esigenza di abbracciare una vita spirituale pura ed ascetica, lontana dai fasti e dagli intrighi della Curia.
L’adozione di questi nuovi modelli di vita diede il via a forme di fede radicali e a scelte consapevoli di allontanamento dalla società. Le enormi ricchezze della gerarchia pontificia venivano dimenticate in questi luoghi di venerazione del Divino e della Natura.L’interno dell’edificio sacro, a cui si accede da un portale sovrastato da un foro, è costituito da pareti affrescate con motivi floreali e geometrici. Decorazioni insolite per una chiesa cristiana.È proprio per questo motivo che gli studiosi ritengono che il sito dell’eremo, almeno all’inizio della sua storia, nel XII secolo, sia appartenuto all’Ordine dei Templari e che, successivamente, con la loro soppressione nel 1312, sia stato modificato attraverso una ristrutturazione della volta….
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