mercoledì 1 aprile 2020

L'archeometra

 dal greco “misura del Principio”, è un cardine dell’esoterismo, è uno strumento applicabile a tutte le manifestazioni del creato e che permette di ricondurle alla loro origine comune, di confermare il posto che occupano nell’Armonia Universale. Relatore ciclico, codice cosmogonico per gli studi spirituali e metafisici, esso viene esaminato da Guénon partendo dalla forma della tradizione brahmanica, e prendendo spunto dall’opera omonima di Saint-Yves d’Alveydre (1842-1909). Nell’Archeometra nessun elemento è arbitrario, ognuno trova il proprio luogo in modo rigorosamente matematico; è una chiave sintetica che consente di determinare il valore intrinseco di ogni sistema filosofico-religioso, e di riallacciarlo all’Albero della Conoscenza. La Tradizione primordiale, sintetizzata nell’Archeometra, viene trasmessa da un ciclo a un altro, e deve essere necessariamente nascosta e occultata, simbolicamente sul Monte Meru e in un punto che assume dignità di Centro del Mondo. Questa Tradizione, in principio, è racchiusa nell’Arca, il Santuario degli Arcani, dove sono custoditi i cardini metafisico-dottrinari affidati al Manu che reggerà il Manvantara successivo. In questo saggio, vera e propria summa di conoscenze cosmologiche, Guénon esprime quei concetti che si andranno precisando nelle opere maggiori: la dottrina dei cicli cosmici; il simbolismo dei solstizi; il significato delle caste; l’interpretazione delle lingue sacre.

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