dal greco “misura del
Principio”, è un cardine dell’esoterismo, è uno strumento applicabile a
tutte le manifestazioni del creato e che permette di ricondurle alla
loro origine comune, di confermare il posto che occupano nell’Armonia
Universale. Relatore ciclico, codice cosmogonico per gli studi
spirituali e metafisici, esso viene esaminato da Guénon partendo dalla
forma della tradizione brahmanica, e prendendo spunto dall’opera
omonima di Saint-Yves d’Alveydre (1842-1909). Nell’Archeometra nessun
elemento è arbitrario, ognuno trova il proprio luogo in modo
rigorosamente matematico; è una chiave sintetica che consente di
determinare il valore intrinseco di ogni sistema filosofico-religioso, e
di riallacciarlo all’Albero della Conoscenza. La Tradizione
primordiale, sintetizzata nell’Archeometra, viene trasmessa da un ciclo a
un altro, e deve essere necessariamente nascosta e occultata,
simbolicamente sul Monte Meru e in un punto che assume dignità di Centro
del Mondo. Questa Tradizione, in principio, è racchiusa nell’Arca, il
Santuario degli Arcani, dove sono custoditi i cardini
metafisico-dottrinari affidati al Manu che reggerà il Manvantara
successivo. In questo saggio, vera e propria summa di conoscenze
cosmologiche, Guénon esprime quei concetti che si andranno precisando
nelle opere maggiori: la dottrina dei cicli cosmici; il simbolismo dei
solstizi; il significato delle caste; l’interpretazione delle lingue
sacre.
mercoledì 1 aprile 2020
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