Qualcuno
lo definirebbe più subdolamente Diavolo, o mostro, ma in realtà “Dio
Cornuto” è proprio il giusto termine per riferirsi al culto,
sfaccettato, multiculturale e immortale, di cui tratta questo ottimo
saggio antropologico-religioso pubblicato da Uno Editori.
Il titolo completo è: Il dio cornuto. Dai culti di fertilità pagani alla neostregoneria. La religione ancestrale che sopravvisse al cristianesimo e all’inquisizione.
Fin dalla preistoria è esistito un culto di fertilità pagano che adorava un dio cornuto e la sua controparte femminile, la Dea Madre. Nel corso dei millenni il dio cornuto ha assunto molti nomi: Pan, Dioniso e il Minotauro per i greci, Cernunnos per i celti, Fauno e Mitra per il mondo romano e persiano ma la sua storia inizia molto prima con divinità dalle sembianze di toro, come Moloch, Api, Mnevis. Questa religione ancestrale è sopravvissuta in forme sotterranee, convogliando nella stregoneria e oggi nel neopaganesimo. Non riuscendo a estirpare i culti pagani, infatti, la Chiesa ha operato da un lato un’opera di sincretismo, assorbendo e rimodellando le antiche divinità e le festività a proprio uso e consumo, e dall’altra ha trasformato il dio cornuto nella figura del Diavolo. I rituali dell’antico culto divennero il Sabba mentre i seguaci furono perseguitati come streghe e stregoni dall’inquisizione. Tracce dei rituali dell’antica religione sopravvivono in mezzo a noi, invisibili agli occhi dei profani.
Il Dio Cornuto è soprattutto una miniera di spunti e di informazioni per chi la la velleità di scrivere storie del fantastico sostenute da un background antropologico e folcloristico attinente al reale. Background di cui tra l’altro l’Italia è ricchissima, anche se qualcuno insiste con dire che il nostro paese “non funziona” per un certo genere di storie e di atmosfere.
Oltre ai capitoli sulla stregoneria moderna, che occupano non più del 20% del volume, ci sono degli interessanti rimandi alla figura della suddetta divinità cornuta in molte culture antiche: da Moloch al gigante Talos, dall’egiziano Api ad alcune figure della mitologia celtica, passando per la nota leggenda del Minotauro, qui descritta dettagliatamente e con abbondanza di particolari, sia sulle origini del mostro che sulle interpretazioni che ne danno gli storici e gli antropologi.
Il titolo completo è: Il dio cornuto. Dai culti di fertilità pagani alla neostregoneria. La religione ancestrale che sopravvisse al cristianesimo e all’inquisizione.
Fin dalla preistoria è esistito un culto di fertilità pagano che adorava un dio cornuto e la sua controparte femminile, la Dea Madre. Nel corso dei millenni il dio cornuto ha assunto molti nomi: Pan, Dioniso e il Minotauro per i greci, Cernunnos per i celti, Fauno e Mitra per il mondo romano e persiano ma la sua storia inizia molto prima con divinità dalle sembianze di toro, come Moloch, Api, Mnevis. Questa religione ancestrale è sopravvissuta in forme sotterranee, convogliando nella stregoneria e oggi nel neopaganesimo. Non riuscendo a estirpare i culti pagani, infatti, la Chiesa ha operato da un lato un’opera di sincretismo, assorbendo e rimodellando le antiche divinità e le festività a proprio uso e consumo, e dall’altra ha trasformato il dio cornuto nella figura del Diavolo. I rituali dell’antico culto divennero il Sabba mentre i seguaci furono perseguitati come streghe e stregoni dall’inquisizione. Tracce dei rituali dell’antica religione sopravvivono in mezzo a noi, invisibili agli occhi dei profani.
Il Dio Cornuto è soprattutto una miniera di spunti e di informazioni per chi la la velleità di scrivere storie del fantastico sostenute da un background antropologico e folcloristico attinente al reale. Background di cui tra l’altro l’Italia è ricchissima, anche se qualcuno insiste con dire che il nostro paese “non funziona” per un certo genere di storie e di atmosfere.
Oltre ai capitoli sulla stregoneria moderna, che occupano non più del 20% del volume, ci sono degli interessanti rimandi alla figura della suddetta divinità cornuta in molte culture antiche: da Moloch al gigante Talos, dall’egiziano Api ad alcune figure della mitologia celtica, passando per la nota leggenda del Minotauro, qui descritta dettagliatamente e con abbondanza di particolari, sia sulle origini del mostro che sulle interpretazioni che ne danno gli storici e gli antropologi.
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