A PROPOSITO DI MAZZINI
Mazzini è al di sopra di ogni censura e sospetto, anche se sovente questi sospetti vengono alimentati da gente al soldo di poco nobili cause. E in Italia c'è molta gente intellettualmente asservita e disonesta... Per contro, all'estero di lui si ha una grande stima e venerazione. Per esempio in India, patria di Gandhi, viene considerato come un padre nobile. E questo dovrebbe fare riflettere tanti cortigiani intellettuali di casa nostra che ne attaccano la memoria (come quella di Garibaldi) per mettere in discussione personaggi fondamentali dell'Unità nazionale e la medesima Unità nazionale. Senza costoro saremmo un coacervo di Granducati (ancora sotto il dominio temporale). Mentre adesso siamo una Nazione (sempre sotto il dominio temporale)... Quantomeno salviamo la forma...!
Mazzini è al di sopra di ogni censura e sospetto, anche se sovente questi sospetti vengono alimentati da gente al soldo di poco nobili cause. E in Italia c'è molta gente intellettualmente asservita e disonesta... Per contro, all'estero di lui si ha una grande stima e venerazione. Per esempio in India, patria di Gandhi, viene considerato come un padre nobile. E questo dovrebbe fare riflettere tanti cortigiani intellettuali di casa nostra che ne attaccano la memoria (come quella di Garibaldi) per mettere in discussione personaggi fondamentali dell'Unità nazionale e la medesima Unità nazionale. Senza costoro saremmo un coacervo di Granducati (ancora sotto il dominio temporale). Mentre adesso siamo una Nazione (sempre sotto il dominio temporale)... Quantomeno salviamo la forma...!
Ieri mi ha colpito
molto trovare sotto la foto di Mazzini una serie di insulti che suonano
irreali. Vedere come, a oltre 140 anni dalla morte, la sua figura generi ancora
tali sentimenti.
Avevo postato una frase dalla paternità controversa. In molti libri è attribuita a Giuseppe Mazzini (qualche autore, citandola, scrive di averla trovata in una biografia mazziniana), ma risulta anche pronunciata, seppur in maniera diversa, da Felice Cavallotti. Discendo, per via materna, da una famiglia ligure fieramente mazziniana, sono legato al suo pensiero e avrò letto la biografia scritta da Jessie White almeno dieci volte (la prima volta avevo solo tredici anni). Ho letto insulti che definivano Mazzini "servo sabaudo" e fango identico a quello che un secolo e mezzo fa gli veniva rivolto.
Mazzini è morto latitante, aveva tre condanne a morte, una piemontese, una italiana e una francese. L'Italia che si realizzò non era quella che aveva sognato e per cui aveva pagato. Mi colpisce l'ignoranza di chi lo insulta, conoscendolo poco e male. Il Sud, la dinastia Borbone e le vicende legate al brigantaggio meritano molto studio e ricerca, e non l'idiozia da ultras neoborbonici (davvero esistono?).
Chiudo con uno dei pensieri di Mazzini che più ho condiviso negli anni: "L'Italia sarà quel che il Mezzogiorno sarà."
Avevo postato una frase dalla paternità controversa. In molti libri è attribuita a Giuseppe Mazzini (qualche autore, citandola, scrive di averla trovata in una biografia mazziniana), ma risulta anche pronunciata, seppur in maniera diversa, da Felice Cavallotti. Discendo, per via materna, da una famiglia ligure fieramente mazziniana, sono legato al suo pensiero e avrò letto la biografia scritta da Jessie White almeno dieci volte (la prima volta avevo solo tredici anni). Ho letto insulti che definivano Mazzini "servo sabaudo" e fango identico a quello che un secolo e mezzo fa gli veniva rivolto.
Mazzini è morto latitante, aveva tre condanne a morte, una piemontese, una italiana e una francese. L'Italia che si realizzò non era quella che aveva sognato e per cui aveva pagato. Mi colpisce l'ignoranza di chi lo insulta, conoscendolo poco e male. Il Sud, la dinastia Borbone e le vicende legate al brigantaggio meritano molto studio e ricerca, e non l'idiozia da ultras neoborbonici (davvero esistono?).
Chiudo con uno dei pensieri di Mazzini che più ho condiviso negli anni: "L'Italia sarà quel che il Mezzogiorno sarà."
Nessun commento:
Posta un commento