martedì 8 settembre 2015

Il mondo e il pensiero greco rinascono....

Dunque, si trovò l’oro della radice d’olivo stillato sulle foglie del suo cuore.
Appena sotto la pelle, la linea azzurra dell’orizzonte intensa per colore. E numerose tracce di celeste nel sangue.
Nel cervello niente, all’infuori di un’eco distrutta di cielo. E soltanto nella cavità del suo orecchio sinistro,poca sabbia minuta, fine, come dentro le conchiglie. Segno delle molte volte che aveva camminato tutto solo lungo il mare, con la pena d’amore e l’urlo del vento.
Quanto a quelle scintille di fuoco sul pube, mostra che davvero andava avanti per ore, ad ogni suo nuovo amplesso con una donna.
Avremo raccolti precoci quest’anno.
E ancora sale l’invito del poeta ad accogliere dionisiacamente quanto la terra, i nutrimenti terresti, per dirla con André Gide, ci offrono nell’arco della vita, rifiutando le convenzioni imposte dall’alto, le abitudini secolari che si perpetuano senza mai essere messe in dubbio, le scelte e gli atteggiamenti che vanno verso la mortificazione della sensorialità e della sensualità dei nostri corpi.
Fin da piccolo, mi hanno riempito la testa con l’immagine di una morte imbacuccata di nero, che tiene la vita come una trappola e ce la offre aperta con in mezzo l’inganno del piacere. Ma fatemi ridere. Diceva un’altra cosa chi masticava l’alloro. E non è un caso che giriamo tutti intorno al sole.
Il corpo sa.

Il sole ci scoppia dentro e noi teniamo la mano sulla bocca spaventati”.
elytis

Parole di Odisseas Elytis

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