Dedicata a San Gregorio, questa chiesa, pur risalendo agli inizi del 1500
L'interesse maggiore è comunque rappresentato dall'esterno, dove, accanto a un bel campanile, nella facciata trova la sua parte più interessante. Sono quattro straordinarie steli funerarie romane quelle murate ai lati della porta d'ingresso, incassate entro i due registri esterni formati dalle quattro lesene doriche che scandiscono la facciata. La simbiosi dei monumenti romani con le strutture rinascimentali ha creato un insieme estremamente suggestivo. Si tratta di tre steli della Gens Truttedia e una di Coecilius Nyinphius risalenti alla metà del I secolo D.C. In basso a sinistra sta la coppia di coniugi Truttedi sotto un timpano affiancati dalle figure di Attis; nella parte bassa, divisi da una ghirlanda, sono rappresentati la Gorgone e un cane che insegue la lepre. Anche nella stele in basso a destra è scolpita entro una conchiglia e, ai lati, il genio funebre con la fiaccola rovesciata; sotto sta l'iscrizione 'TRUTTEDIO P.L. / I PHILOMUSO PATRI / MAGIAE M.F. MAXIMAE / MATRI'. In alto a destra vi è l'ultimo dei tre monumenti dei Truttedi, che ha un solo ritratto, quello di P. Truttedio III fratres della tribù publilia, cioè Veronese, affiancato da due figure che danzano negli Elisi impugnando il bastone pastorale. In alto a sinistra si trova il monumento di Cecilio Ninfio e Mecia Gemella, la sua convinvente.
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