Un Cristo che sembra saluti romanamente ha invaso i luoghi dell'arcaica sacralità. UNA SOSTITUZIONE INGIUSTA!
La morbosa invadenza cristiana romana è arrivata a erigere un crocefisso clamorosamente atipico(senza contare che il vertice del monte Summano era stato occupato precedentemente da un convento legato al culto mariano) un cristo con una sola mano inchiodata, l'altra resa verso l'alto con le dita aperte. Questo cristianesimo invasivo e onnipresente posizionato nei luogo e nei santuari del paganesimo, in maniera da far perdere il significato originale del luogo e le tracce delle religioni precedenti. Anche a Verona si sta alterandoo il grandioso santuario acropoli di Colle di San Pietro e la Fondazione sta ultimando l'opera distruttiva iniziata da Napoleone affinché lentamente si perda la memoria.
LASCIATE ALMENO LE ULTIME RESIDUE TRACCE DEL PAGANESIMO PLUMILLENARIO.
NON CANCELLATE I SEGNI DEL MISTICISMO PAGANO.
Foto degli ultimi lavori intrapresi a Colle San Pietro per ricavare dalla cisterna una sala sotterranea con il pericolo di distruggere le poche tracce che ci sono dall'antica Verona romana.
Del Colle concepito nell'età augustea non si vuole nemmeno riproporre una seppur piccola traccia, tutto si sacrifica per il polo museale quasi a cancellare la grandezza e la sacralità della prima Roma imperiale.
Foto dei recenti scavi sul monte Summano.............................................................................
Ancora sul monte Summano:
Da antica tradizione, in cima al Summus Manium ("Mani" era una religione persiana diffusa tra i romani) si trovava un tempietto pagano in onore di Plutone, il sommo deo degli inferi.
La forma conica bicuspide del monte ricorda infatti un vulcano, sebbene si tratti di una struttura prealpina calcarea/dolomitica. Non mancano tuttavia intrusioni basaltiche che ne formano il substrato e, per alcuni aspetti, lo accomunano alle vicine colline "Bregonze" a Zugliano, e alla dorsale collinare dei porfidi vicentini (Malo).
Il Summano si erge isolato tra la valle dell'Astico e l'alta pianura vicentina ed è visibile da tutto il Veneto centrale, inevitabile che fosse un vero faro mistico fin dalla preistoria, dove in ogni altura prealpina significativa s'insediava un castelliere o un tempio sacro.
A conferma, nei pressi della cima sono stati ritrovati reperti preistorici e ricca documentazione archeologica di epoca romana.
Sulle pendici del monte, nel covolon di Bocca Lorenza (Santorso), sono stati rinvenuti numerosi reperti paleoveneti.
Ai piedi del monte si estendeva una centuriazione di epoca romana e un importante insediamento militare denominato 'Campo Romano', nell'area dell'attuale zona industriale Schio-Santorso.
Un tesoro sacro nel Summano
SCHIO. In una serata illustrati gli importantissimi rinvenimenti archeologici tra cui due statuine d'argento di età romana. Rinvenuti anche un panetto di incenso di 60 grammi e un astragalo, un oggetto oracolare dell'età del Ferro tra il VI e IV a.C.
28/03/2011 E-MAILPRINT
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Un momento delle campagne di scavo sul monte Summano. FERRARI| Un altro particolare degli scavi
Schio. Il Monte Summano ha svelato sotto di sé un tesoro archeologico che conferma la sacralità insita in questo monte che sovrasta Schio e i comuni vicini. Grazie ad una serie di scavi archeologici compiuti con la collaborazioni della amministrazioni comunali di Santorso, Schio e Piovene, della Provincia di Vicenza e della Sovrintendenza archeologica, sono stati infatti ritrovati importanti reperti archeologici che confermano come il monte sia stato un probabile luogo di culto fin dall'età del ferro. I risultati degli scavi verranno illustrati in una serie di conferenze intitolate "Le montagne sacre: testimonianze archeologiche sui santuari alpini", organizzate dal Gruppo Archeologico dell'Alto Vicentino in collaborazione con il Museo Archeologico di Santorso.
Il primo appuntamento, dedicato a "Le recenti scoperte archeologiche sul santuario del Monte Summano", ha visto la partecipazione di Mariolina Gamba, direttrice degli scavi, e di Rosario Salerno, responsabile degli stessi.
«I lavori sono iniziati nel 2007 con una prima serie di recuperi occasionali - ha spiegato la dottoressa Gamba - Dopodiché dal 2008 al 2010 abbiamo compiuto tre campagne di scavo che hanno portato al rinvenimento di oggetti importantissimi». Tra questi due statuine di 4 cm in argento, risalenti all'età romana, una raffigurante un Marte-Ercole, l'altra una divinità femminile, simbolo di fertilità e salute. Accanto a questi, i ritrovamenti di frammentazioni di oggetti, offerti in dono, di un panetto di incenso di 60 grammi e di un astragalo, un oggetto oracolare, databile all'età del Ferro tra il VI e il IV secolo a. C.
«La prospettiva - ha continuato Gamba-, dopo lo studio e la datazione di tutti i reperti, è quella di arricchire il nucleo archeologico dell'Alto-Vicentino e di valorizzare l'area del sito archeologico».
Soddisfatto anche l'archeologo Rosario Salerno, che si è detto d'accordo con la definizione del Monte Summano come di un santuario.
I prossimi appuntamenti del ciclo saranno giovedì 31 marzo alle 20.15 con i "Luoghi di culto in area alpina", a cura diFranco Marzatico dell'Università di Trento, e sabato 9 aprile con "L'archeobotanica e i risultati delle analisi svolte sui campioni del monte Summano". Entrambi gli incontri nella sala conferenze del museo archeologico di Santorso.
Silvia Ferrari
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