giovedì 8 dicembre 2022

Tecnologie perdute






Vi accompagniamo in uno dei misteri più intricati del mondo. Quello che vedete nella figura 1 non è né una fake news né un fotomontaggio. È semplicemente il blocco di roccia intagliato da mani umane più grande della storia. il monolite misura 19,6 metri di lunghezza, 6 metri di larghezza e almeno 5,5 metri di altezza. Il suo peso è stimato in 1.650 tonnellate, il che lo rende il più grande blocco di pietra dell’antichità. Per fare un paragone, pesa come 100 cacciabombardieri Eurofighter carichi e pronti per il combattimento.
Il monolite si trova in una cava di pietra a Baalbek, in Libano. La zona era conosciuta in epoca romana come Heliopolis. Ma la cosa ancora più sorprendente è che quel monolite non è un caso unico in quella zona. Come potete vedere nella figura 2, nelle vicinanze si trova il cosiddetto “Tempio di Giove”. La parte superiore del tempio è sicuramente romana, su questo non ci sono dubbi. Ma, come potete vedere, il tempio romano sorge su di una “base” costruita con pietre gigantesche. Si tratta di 27 blocchi giganteschi di pietra calcarea alla base. Tre di loro, dal peso di 1.000 tonnellate ciascuno, sono noti come “Thriliton”, e sono una specie di “cintura” che racchiude tutti i blocchi. Questa costruzione ci dice che per i costruttori, intagliare e spostare blocchi superiori a 1.000 tonnellate non era affatto proibitivo. Evidentemente sapevano come farlo, senza che questo creasse grossi problemi.
Esiste un solo punto della Terra dove si trova qualcosa di simile: la base del muro esterno del tempio di Gerusalemme, dove esiste un unico blocco di roccia dal peso simile. Un blocco lievemente inferiore (si parla di 500 tonnellate) si trova invece in una delle tre piramidi di Giza.
Perché è difficile credere che quelle rocce sono romane? Il ragionamento è semplice: se fossero stati i romani a costruire la base, avrebbero ripetuto questa impresa almeno a Roma, la capitale dell’Impero, e non in una lontana e per loro “insignificante” provincia. Ma se non sono stati i romani, chi sono i costruttori? Gli ebrei e i siriani del tempo di Erode il Grande? Ma allora perché non abbiamo traccia dei metodi che usarono per tagliare, trasportare e mettere in opera dei blocchi di quelle dimensioni?
È possibile che la base degli edifici romani, ebrei ed egizi siano solo i resti di una civiltà precedente, che aveva i mezzi e la manodopera necessaria per fare qualcosa di simile? Ne parliamo nel libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA
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