Qualunque abbazia dell’anno mille è l’abbazia del simbolo che grida al vento la sua eresia di pietra. Le abbazie tramandano messaggi che pochi conoscitori sono in grado di leggere. E quanto più il messaggio è ereticale, tanto meglio va occultato all’occhio “”dell’inquisitore””….Ieri e oggi. Ci troviamo nel borgo di Staffarda del Comune di Revello, a pochi chilometri da Torino. In questo luogo c’è solo un punto d’interesse da visitare, ma degno di attenzione perché ci fa piombare in una dimensione incredibile: l'antica Abbazia cistercense. E’ uno dei monasteri medievali più importanti e meglio conservati del Piemonte. Un posto incantevole, di quelli che lasciano il segno. L’abbazia fu fondata nel XII secolo dai monaci cistercensi sui resti di una costruzione romana sotto la quale si dovrebbero trovare tracce celtiche o addirittura preceltiche. Come si sa l’Ordine monastico dei cistercensi fu istituito nel 1098 a Ceteaux. Ben presto l’Ordine si diffuse nell’intera Europa, soprattutto per merito di Bernardo di Chiaravalle che ebbe un ruolo fondamentale e carismatico nei confronti dell'Ordine del Tempio (Templari). A rispetto della regola cistercense l’Abbazia vede la propria architettura ruotare attorno a principi di semplicità, austerità, utilizzo di materiali naturali lasciati a vista come la pietra e il mattone e ricca simbologia religiosa. Studi scientifici accreditati, dimostrano che chi ha costruito l'edificio non era digiuno di conoscenze astronomiche, matematico-architettoniche e filosofiche. Ma perché queste peculiarità? Cosa rappresentava Staffarda? Un microcosmo in armonia con il macrocosmo, creazione perfetta di Dio? Non vi si scorge un elemento uguale all’altro, simboli asiatici e americani, sistemi stellari incisi prima di Copernico e Galileo, caratteri di scritture sconosciute. Le notizie inerenti alla sua costruzione, sono molto significative: tutta la struttura risulta sapientemente costruita sull'asse del sole, cioè è ruotata in modo tale da far sì che i raggi del sole illuminino, a prima mattina, l'altare della cappella, a mezzogiorno sulle pareti del campanile, e al tramonto, vadano a morire lambendo il portale maggiore. I portali, i colonnati e i muri sono decorati con simbologie esoteriche che di cristiano hanno poco o nulla. Fiori di loto in puro stile orientale, simboli pagani. I rari dipinti presenti nell’Abbazia riportano croci templari e denotano un insistente uso dei colori legati all’alchimia (rosso e bianco). Molte leggende ne arricchiscono il fascino. Secondo una, nei sotterranei dell’abbazia ci sarebbe un’enorme biblioteca d’importanti e potentissimi testi magici e alchemici. Vi si ci accederebbe scendendo una scala a chiocciola, ma l’ingresso alla scala, ammesso che esista, è murato.
(Franco Stobbart)
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