La natura di buddha; quale migliore "descrizione" dell'Uno plotiniano, ossia dell'assoluto?
«La natura di buddha è la base o la sorgente da cui tutti i mondi e gli esseri viventi hanno origine: tutto quanto appare ed esiste deriva da essa. Come si può descrivere la natura di buddha? È in essenza vuota e chiara per sua natura, la sua capacità è “soffusa di consapevolezza autoesistente”. Questa è la base universale da cui tutto emerge. Dobbiamo comprendere che non rientra in nessuna categoria, quale, per esempio, un’entità che esiste o non esiste. Sostenere che la natura di buddha è qualcosa che esiste, è un errore. Non è qualcosa di concreto con caratteristiche distinguibili; è, piuttosto, totalmente aperta e indefinibile come lo spazio. Non si può tuttavia nemmeno sostenere che non esiste, che non c’è una natura di buddha, proprio perché essa è la base e la sorgente di tutto ciò che appare ed esiste. Così, la natura di buddha non è compresa in nessuna categoria di essere o non essere, e nemmeno rientra nella categoria che è “al di là di essere e non essere”: essa è anche al di là di questa definizione (Tulku Urgyen Rinpoche; Dipinti di Arcobaleno. L’essenza del tantra: dzogchen e mahamudra, pp. 41-42)
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