martedì 29 dicembre 2020
La distruzione del Serapeo di Alessandria
Ma dove è il tuo corpo
D'Annunzio sei il nostro Vate Ariel, ma dove sei sepolto? O meglio dove ti hanno sepolto, forse per paura che del tuo corpo si facessero delle reliquie........reliquie toste.
lunedì 28 dicembre 2020
IL NATALE CRISTIANO NASCE AL LUPERCALE DI ROMOLO
mercoledì 23 dicembre 2020
martedì 22 dicembre 2020
Il lascito: Verginelli Rota all'Accademia dei Lincei
L'approccio all'ermetismo, inteso come ricerca della Conoscenza del Sé secondo i dettami di Ermete Trismegisto, risale in Vinci all'epoca dell'incontro con il valdese Girolamo Moggia sul treno Barletta-Bari nel 1921 e alla traduzione della “Chymica Vannus”. Nel 1924 Verginelli entra a far parte dell'“Accademia Pitagora di Studi Ermetici” a Bari, patrocinata dalla “Schola Philosophica Hermetica Classica Italica” (S.P.H.C.I.) fondata dal Maestro Giuliano M. Kremmerz, al secolo Ciro Formisano. La “Schola” assunse la chiara configurazione di una congregazione finalizzata alla terapeutica, così che, per iniziativa del suo fondatore, si denominò, nell'operatività ermetica, “Fratellanza Terapeutico-Magica di Miriam”. A Roma, Verginelli subentrò nella conduzione del “Circolo Virgiliano”, ispirato alla stessa Fratellanza. Esperto conoscitore di quegli antichi testi alchemico-ermetici, catalogati nei decenni a lui precedenti da Caillet, Lenglet du Fresnoy, Manget, Ferguson, Duveen, Thorndike e altri, dopo la dipartita di Nino Rota, che aveva massimamente contribuito a collezionarli, Verginelli decise di comporne un catalogo “alquanto ragionato”, che fosse cioè una guida descrittiva e critica all'interpretazione dei testi per il “candido lettore” e “curioso ricercatore” . Degli oltre 450 volumi in suo possesso fece donazione alla Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei a Roma nel 1984, quand'era presidente il professor Giuseppe Montalenti, affinché fossero di facile consultazione; la donazione fu ufficialmente recepita dal presidente dell'Accademia, il professore arabista Francesco Gabrielli.
lunedì 21 dicembre 2020
Pietro è mai stato a Roma?
Pietro morì e fu sepolto a Gerusalemme, il che è facilmente comprensibile dato che né la storia né la Bibbia dicono che Pietro sia stato a Roma. ... Eusebio, uno degli uomini più istruiti del suo tempo, che scrisse la storia della chiesa fino all'anno 325 dopo Cristo, affermò che Pietro non è
mai stato a Roma.
Penso che se Pietro fosse a Roma, e pure Paolo, a capo dei cristiani accusati di incendio, Tacito e Svetonio lo avrebbero nominato nel capitolo su Nerone e l'incendio.
Plutarco poi non sa nemmeno cosa sia un cristiano...
giovedì 17 dicembre 2020
La luce
sabato 12 dicembre 2020
TRANSE E POSSESSIONE RITUALE
venerdì 11 dicembre 2020
giovedì 10 dicembre 2020
Un'acuta scrittrice napulitana
Tutto respira e tutto ha diritto di respirare
mercoledì 9 dicembre 2020
Il lato oscuro di Isaac Newton
dal nostro corrispondente Antonello Guerrera
Vanno all’asta da Sotheby’s gli scritti inediti dello scienziato su codici segreti delle Piramidi e della Bibbia. Che rivelano gli interessi apocalittici ed esoterici dell'uomo noto soprattutto per la sua razionalità
LONDRA
Isaac Newton, uno dei colossi del razionalismo, della scienza, della fisica, della matematica e in senso più ampio dell'illuminismo, che fantasticava di apocalisse, fantasie alchemiche, esoterismi, codici segreti della Piramide e della Bibbia? Sì, proprio così, e lo dimostrano alcune lettere risalenti al 1680 che oggi vanno all’asta da Sotheby’s e che potrebbero essere vendute per centinaia di migliaia di euro. A svelarlo è il settimanale britannico Observer, che racconta questo lato molto meno conosciuto del celebre scienziato inglese e precursore degli studi gravitazionali, dopo quella mela che - leggenda narra - gli cadde in testa a Woolsthorpe Manor da un albero che ancora oggi, in quel piccolo villaggio del Lincolnshire, in Inghilterra, è conservato (o, per essere pignoli, le stesse radici che si sono rigenerate in un nuovo arbusto).
Che Newton avesse un lato molto più irrazionale si era iniziato a capire circa due secoli dopo la sua morte nel 1726. Ora però, queste lettere, anche mezze bruciacchiate (“colpa del mio cane!”, accusa Isaac), fanno chiarezza su un’oscura dimensione del luminare della scienza. Newton era certo - e ci sono tre pagine in queste missive a dimostrarlo - che le Piramidi nascondessero straordinari segreti, cosa di cui lui era convinto proprio dal 1680 in poi, quando non aveva nemmeno quarant’anni. In quel periodo, in cui si prese uno stop sabbatico dall’università di Cambridge proprio a Woolsthorpe Manor, quello che sarà uno dei più grandi scienziati di sempre approfondì sempre di più i suoi “studi oscuri” che lo accompagneranno per tutto il resto della sua vita.
Per quanto riguarda le piramidi, Newton era interessato soprattutto all’unità di misura utilizzata per costruirle, racconta l’Observer, perché secondo lui gli antici Egizi erano stati in grado di misurare la grandezza della Terra e quindi, attraverso il cubito della Grande Piramide, anche la circonferenza del globo. Ciò, nei suoi progetti, lo avrebbe portato a scoprire altre unità di misura o, per esempio, la grandezza del Tempio di Salomone - lo scenario dell’Apocalisse - e addirittura anche di poter interpretare alcuni segreti della Bibbia: “Stava cercando di trovare prove per la sua teoria della gravità”, spiega Gabriel Heaton di Sotheby’s, “ma secondo lui gli egizi preservavano segreti dell’alchimia che erano andati perduti”.
Non solo. Perché Newton aveva anche delle vere e proprie ossessioni religiose che però, spiega l’Observer, non rendeva esplicite non tanto perché temeva potessero danneggiare la sua reputazione scientifica ma perché erano piuttosto eterodosse - l’inglese ripudiava la dottrina della Trinità, per esempio. Insomma, due mondi paralleli per Newton, che anzi pare considerasse le sue scoperte scientifiche e matematiche secondarie ai suoi studi su alchimia e teologia, come tra l’altro avevano già fatto intendere alcuni manoscritti riesumati sempre da Sotheby’s nel 1936, alcuni comprati nientemeno che dal celebre economista e fan di Newton John Maynard Keynes, che non a caso lo deifinì “l’ultimo dei maghi”. Ma poi per Newton, nel 1687, venne il suo capolavoro Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, ossia I principi matematici della filosofia naturale, uno dei pilastri del pensiero scientifico, in cui lo scienziato inglese enunciò le leggi della dinamica e della gravitazione universale. E così tutto il resto è passato in secondo piano.
https://www.repubblica.it/cultura/2020/12/08/news/le_lettere_deliranti_di_isaac_newton-277551795/?fbclid=IwAR0LyAkFclb6UgTvs7ycWemrTuvKol9ono2JVWenEzHv9IG5CFK596LrPyU
Vitruvio sulle lagune venete e limitrofe
Vitruvio, nella sua "De Architectura" (27 aC), scriveva: " Nelle venete lagune si respira un aria incredibilmente sana, particolarmente intorno a Ravenna, Altino e Aquileia perché gli stagni rivolti a settentrione hanno il fondo più elevato di quello del mare; per questo, nelle ore di reflusso, le acque retrocedendo e scolando in mare, traggono seco il fango ed ogni marciume , nettando tutto il fondale della Laguna. Il sapore amaro e salso uccide gli insetti nocivi ed uccide le piante che allignano nelle acque dolci dove, morendo e marcificando creano aria cattiva".
martedì 8 dicembre 2020
8 DICEMBRE- LA MADONNA DEI CAVALLI...Rituale Pagano
Festività arcaica e molto territoriale legata all'antico territorio di Gambarare, un piccolo vicus paleoveneto e romano, adiacente al porto fluviale che connetteva attraverso il fiume Brenta il mare e Patavium, Padova.
Durante le ricerche per la mia tesi di laurea, ho notato delle analogie interessanti non solo con il territorio ma anche con culti arcaici. Il sospetto mi è nato essendo la festa della Madonna dei Cavalli strettamente endemica e territoriale, non la troviamo in nessun altra parte sennon in questo paesino del veneziano, da dove proviene un ramo della mia famiglia.
Vi svelo qualche curiosità.... Chi era dunque questa SIGNORA DEI CAVALLI?
Questa festività trova origine nel mito e nel Culto Sacro che gli antichi Veneti offrivano ai Cavalli testimoniato da numerosissime necropoli e dall'esistenza di un culto religioso dedicato ai Dioscuri presso i fiumi. Reitia la Dea Veneta più importante era associata al cavallo e la tradizione spirituale è giunta fino ai nostri giorni con la festa di Gambarare che non è la "festa dell'Immacolata Concezione" ma la festa della " Madonna dei Cavalli".
Linguisti ed etnologi hanno riscontrato nel nome stesso della festa un indizio per comprenderne la sua reale natura, svincolata dalle tematiche religiose cristiane.
Da documenti basso medievali (che ho potuto personalmente esaminare) infatti si parla di una " Domina equorum" ed in seguito " Ma- Donna de li cavali" quindi " Signora dei Cavalli".
L'istituzionalità della festa così come viene svolta in questi ultimissimi anni deriva dal 1933 ed è così detta perchè una statua dell'Immacolata viene portata per le vie del paese, che ricalcano l'antico corso del Medoacus major ovvero il Brenta, su un carro trainato da 12 pariglie di cavalli rigorosamente bianchi ( altro singolarissimo aspetto del culto ai cavalli di Diomede, ed era prescrizione per i Veneti di sacrificare cavalli rigorosamente bianchi) .
Nella processione il carro è seguito e preceduto da figuranti che procedono a piedi, soprattutto bambini e ragazze e la statua è avvolta da una nuvola di tulle rosa ed azzurro. Anche oggigiorno vengono eretti archi " di trionfo" dagli abitanti riempiti di fiori e sempreverdi, alle finestre vengono drappeggiate stoffe pregiate e decorate mentre si costruiscono occasionali altarini dove vengono sistemate statuette della Madonna, dei Santi e dei defunti.
Ricerca documentaria a cura di Elena Righetto.
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Madonna dei cavalli a Gambarare di Mira.
Quando i nazisti cercarono Agartha nel monte Epomeo
Lo storico è razionale, ma la Storia non lo è
(Louis Pauwels, Jacques Bergier, Il Mattino dei maghi).* * *
I nazisti delle origini erano convinti di avere antenati di nobile lignaggio. Sostenevano, nel loro delirio, che la loro fratellanza discendesse spiritualmente dagli eroi della Germania medievale e pagana. Ricordate i protagonisti delle opere di Richard Wagner, dal Parsifal al Lohengrin, ovvero la quintessenza della cavalleria medievale nella loro continua battaglia contro le forze del male?................https://www.ilmattino.it/rubriche/uovo_di_virgilio/uovo_virgilio_vittorio_del_tufo_agartha_monte_epomeo-4145238.html?fbclid=IwAR0IgEBdIH04HpUpfubI74AlcpZ8tAbIqB5ceorqLWdEOQGb4LEZTJMqmIs
Le streghe benedette della Sardegna
Le Janas, donne di Giano, ovvero le streghe della Sardegna, legate alla pietra e al riverbero del granito.....
Un bianco anfiteatro di roccia calcarea.
lunedì 7 dicembre 2020
L'artista strega:Marina Abramovic
Una strega delle più potenti, ecco il motivo della sua affermazione artistica, le sue forze provengono dalla tradizione magica slava, una delle più potenti arrivate fino a noi.
Gli aspetti esoterici di Moana Pozzi
Si racconta che Craxi condivise con questa grande persona un cammino tantrico, qualcuno disse apertamente che era una Shakti ambita dai potenti.
Una carriera di porno attrice x mascherare il vero lavoro di agente x i servizi segreti russi... Il miglior modo d nascondersi e mettersi in evidenza.
Non è mai stata un "Ex" attrice hard ma ha lavorato nel mondo del porno fino all'ultimo, anche se i suoi giudizi su quel mondo erano sferzanti e assolutamente negativi. Nonostante tutto conservava una forma di "purezza" che la rendeva assolutamente estranea a quel tipo di attività che svolgeva con un distacco e una superiorità che possono avere solo esseri che seguono una via esoterica (Evola docet): Santa - Puttana.