domenica 14 maggio 2017

La straordinaria raccolta di fiabe siciliane operata dal grande sapiente siciliano GIUSEPPE PITRE'

GIUSEPPE PITRE': il grande raccoglitore siciliano che ci ha lasciato un patrimonio unico e di incalcolabile valore antropologico-umanistico.
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Il pozzo delle meraviglie

300 fiabe, novelle e racconti popolari siciliani

Edizione integrale tradotta dal siciliano e curata da Bianca Lazzaro. Introduzione di Jack Zipes. Illustrazioni di Fabian Negrin

Fiabe di reginelle e di re, fate e animali, giganti e mamme draghe, diavoli e maghi; storie di sciocchi e furbi, megere ed eremiti, amori e dispetti, astuzie e ruberie, botole e sotterranei, travestimenti e fughe; e poi ancora giardini e fontane, fichi e melagrane, sale e zafferano, olio e basilico, ricotta e sangue… Impossibile enumerare le meraviglie che attendono i lettori in fondo a questo pozzo. Ben 300 fiabe a fronte delle 200 messe insieme dai fratelli Grimm, per citare l’esempio più illustre. Pochi lo sanno, infatti, ma la raccolta di storie orali più ricca ed estesa che l’Italia abbia mai avuto la si deve a Giuseppe Pitrè, una figura straordinaria di medico e folklorista, che a bordo di un calesse le andò a raccogliere una per una dalla viva voce dei popolani di mezza Sicilia. Non a caso nel 1956, quando Calvino raccolse dai repertori di ogni regione le 200 Fiabe italiane a suo giudizio più belle e rappresentative, ben 40 le attinse proprio all’opera di Pitrè – da Giufà a La volpe Giovannina, da Rosmarina a Cola Pesce. Eppure, a meno dell’incursione calviniana, questa raccolta è a tutt’oggi pressoché sconosciuta al pubblico italiano, poiché Pitrè aveva scelto di trascrivere le fiabe nel dialetto siciliano ottocentesco in cui gli erano state raccontate da quei popolani, e così facendo le aveva rese indecifrabili ai lettori italiani. Dopo quasi un secolo e mezzo, questa edizione, introdotta dal massimo studioso internazionale della fiaba, Jack Zipes, e illustrata dal talento di Fabian Negrin, è la prima traduzione integrale in italiano moderno delle fiabe di Pitrè. Una traduzione che riversa fedelmente nel parlato di oggi tutta la ricchezza espressiva di una lingua dialettale antica e dischiude ai lettori grandi e piccoli un immaginario che non ha eguali.

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