venerdì 6 novembre 2015

La chiesa con le frattaglie dei papi

La chiesa di Vincenzo ed Attanasio davanti alla Fontana di Trevi è stata da poco riaperta al pubblico.
Questa chiesa raccoglie le frattaglie dei papi racchiuse come nella tradizione dei mummificatori egizi in canopi posti nell'altare.
Questa pratica egizia fu mantenuta viva dalla chiesa fino alla morte di Leone XIII 1903. In seno alla curia è chiaro che si praticavano riti oscuri e necromantici ripercorrendo le antichissime abitudini egizie dove si imbalsamavano i corpi, ma prima si toglievano gli organi interni molli posti in vasi appositi. Ma quale passo del vangelo indica queste pratiche? E' chiaro che Giordano Bruno aveva le idee chiarissime quando affermava che il cristianesimo romano affondava le sue radici nella teologia egizia legata alle pratiche funerarie faraoniche finalizzata ad una possibile immortalità attraverso la conservazioni dei corpi posti nei vasi canopi contenenti gli organi deperibili come polmoni, fegato, intestini, stomaco
Nella chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio sono custoditi i precordi di ben 23 Papi, da Sisto V (1585-90) a Leone XIII (1878-1903); in una lapide all’interno della chiesa si legge che l’iniziativa fu appunto presa da Sisto V, ma l’elenco dei papi con il tempo divenne così lungo da rendere necessaria una seconda lapide. Per questa sua caratteristica la chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio è sicuramente unica al mondo.



Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio a Trevi - partiticolari delle lapidi dei "precordi"

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