La
chiesa di Vincenzo ed Attanasio davanti alla Fontana di Trevi è stata da poco
riaperta al pubblico.
Questa
chiesa raccoglie le frattaglie dei papi racchiuse come nella tradizione dei mummificatori
egizi in canopi posti nell'altare.
Questa
pratica egizia fu mantenuta viva dalla chiesa fino alla morte di Leone XIII
1903. In seno alla curia è chiaro che si praticavano riti oscuri e necromantici
ripercorrendo le antichissime abitudini egizie dove si imbalsamavano i corpi, ma
prima si toglievano gli organi interni molli posti in vasi appositi. Ma quale
passo del vangelo indica queste pratiche? E' chiaro che Giordano Bruno aveva le
idee chiarissime quando affermava che il cristianesimo romano affondava le sue
radici nella teologia egizia legata alle pratiche funerarie faraoniche
finalizzata ad una possibile immortalità attraverso la conservazioni dei corpi
posti nei vasi canopi contenenti gli organi deperibili come polmoni, fegato,
intestini, stomaco
Nella
chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio sono custoditi i precordi di ben 23 Papi,
da Sisto V (1585-90) a Leone XIII (1878-1903); in una lapide all’interno della
chiesa si legge che l’iniziativa fu appunto presa da Sisto V, ma l’elenco dei
papi con il tempo divenne così lungo da rendere necessaria una seconda lapide.
Per questa sua caratteristica la chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio è
sicuramente unica al mondo.
Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio a Trevi - partiticolari delle lapidi dei "precordi"
Nessun commento:
Posta un commento