venerdì 18 luglio 2014

Le maledizioni in un mausoleo scoperto a Ostia

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Ostia, scoperto mausoleo

 del III 

secolo con iscrizioni 

terribili e 

maledizioni

Il sepolcro di un fanciullo inserito in una 

struttura a tamburo 

era protetto da iscrizioni terribili contro 

profanatori e sacrileghi

i
di Giulio Mancini
Un mausoleo a tamburo esagonale, che ricorda
quello di Cecilia Metella sull'Appia ma dalle
dimensioni molto più ridotte, è venuto alla
luce a Ostia Antica nel corso di una campagna
di scavo condotta dalla Soprintendenza
archeologica insieme con i ragazzi del
“The american institute for roman culture”.



Ostia Antica, scoperto un
mausoleo del III secolo

Il cantiere si trova nel Parco dei Ravennati,
a metà strada tra la Cattedrale di Sant'Aurea
e Porta Romana di Ostia. Al suo interno sono
state recuperate una decina di sepolture
appartenute a una famiglia di nobili benestanti
dell'epoca tra il III ed il IV secolo dopo Cristo.

Nel mausoleo è stata scoperta una tomba di un
bambino coperta da una lastra di piombo con
una maledizione: un messaggio terribile per i
profanatori e magico per i nemici del defunto.
«All'interno del muro perimetrale che conteneva
il sepolcro – segnala Paola Germoni della
Soprintendenza di Ostia – abbiamo trovato
su una tomba di un bimbo una lastra in piombo
con il foro di un chiodo le cui caratteristiche ci
fanno chiaramente comprendere che si trattava
di un supporto scrittorio a protezione del corpo
del bambino. Su questo supporto scrittorio
venivano lanciate terribili maledizioni contro i
profanatori della tomba, auspici di gravi malattie
e di morte con dolore nei confronti dei sacrileghi».

Le tombe ritrovate in prossimità del mausoleo
sono disposte in maniera compatta e ricoprono
sepolture precedenti in ambienti decorati con
affreschi. Molte risultano essere state violate,
altre sono intatte. Il riuso del monumento funebre
è attestato per un lungo periodo, fino al
medioevo, forse in associazione con il culto di
Santa Monica o di Sant'Aurea.

La straordinarietà della scoperta consiste
anche nel metodo di lavoro: agli scavi, infatti,
hanno contribuito una trentina di studenti
provenienti da tutto il mondo: Usa, Australia,
Svezia, Danimarca, Canada. A dirigerli il team
composto da Paola Germoni, Darius Arya, Michele
Taddi, Flora Panariti e Angelo Pellegrino.

A pochi metri di distanza dal mausoleo di tarda
età Repubblicana, sono stati individuati ambienti
domestici della fine del IV secolo. La prosecuzione
degli scavi iniziata nel 2013 ha ampliato l'area
visibile del pavimento in opus sectile, caratterizzato
da coloratissimi marmi che definiscono un disegno
geometrico. «Questo pavimento - ha sottolineato
Germoni - è straordinario per la sua raffinatezza,
anche rispetto all'opus sectile ostiense di Porta
Marina. I marmi utilizzati sono d'importazione e
altamente pregiati. Lo scavo di quest'anno ha
messo in luce il motivo centrale del pavimento
con elementi lineari, ma estremamente complessi
che vedono alla base una conoscenza di disegni
importati probabilmente dall'oriente».

Accanto alla domus è stata portata alla luce una
vasca di epoca medievale. L'ipotesi degli scienziati
è che possa essere stata utilizzata per la lavorazione
del pesce. Una strada basolata del III sec. divide
'abitazione dal mausoleo.
Giovedì 17 Luglio 2014 - 15:38
Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Luglio - 09:55
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