venerdì 22 giugno 2012

La Bibbia: brutta copia della teologia egizia

Giuliano Imperatore è sulla scia di questa tradizione divina eliaca, dove il Sole rappresenta quel Dio difficilmente comprensibile per la mente e la natura umana. Elios rappresenta egregiamente il sinonimo e il possibile simulacro del DIO grande e sconosciuto, praticamente insondabile dalla limitatezza umana. Gli ebrei da sempre: dei grandiosi copioni, un popolo senza anima, ma con molta intraprendenza! L'Inno al sole è considerata un'opera magistrale della letteratura religiosa. Questo canto di amore e entusiasmo, il più vibrante tramandatoci dalla letteratura dell'antico Egitto, viene attribuito al faraone Akhenaton, e ci offre uno scorcio sull'espressione artistica dell'epoca dell'Atonismo. Sono state trovate diverse versioni simili in tombe di dignitari di Akhenaton ad Amarna, ma il testo più completo del documento è stato restituito dalla tomba del faraone Ay, inciso sulla roccia del corridoio d'ingresso. Gli Ebrei scriveranno in seguito testi simili, così come consigli di saggezza, nel Libro dei Salmi di Re David, nel Libro dei Proverbi di Re Salomone e nell'Ecclesiaste ............- Tu ti ergi glorioso ai bordi del cielo, o vivente Aton! Tu da cui nacque ogni vita. Quando brillavi dall'orizzonte a est riempivi ogni terra della tua bellezza sei bello, grande, scintillante, Viaggi al di sopra delle terre che hai creato, abbracciandole nei tuoi raggi, tenendole strette per il tuo amato figlio (Akhenaton). Anche se sei lontano, i tuoi raggi sono sulla Terra; Anche se riempi gli occhi degli uomini, le tue impronte non si vedono. II Quando sprofondi oltre il confine occidentale dei cieli la terra è oscurata come se fosse arrivata la morte; allora gli uomini dormono nelle loro stanze, il capo coperto, incapaci di vedersi tra loro; vengono loro sottratti i tesori da sotto la testa e non lo sanno. Ogni leone esce dalla sua tana, tutti i serpenti emergono e mordono. Il buio è totale e la terra silente: Colui che li ha creati riposa nell'orizzonte. III La terra si illumina quando sorgi Con il tuo disco scintillante di giorno. Davanti ai tuoi raggi l'oscurità viene messa in fuga il popolo delle Due Terre celebra il giorno, tu lo svegli e lo metti in piedi, loro si lavano e si vestono, Sollevano le braccia lodando il tuo apparire, poi su tutta la terra cominciano il loro lavoro. IV Le bestie brucano tranquille, gli alberi e le piante verdeggiano, gli uccelli lasciano i loro nidi e sollevano le ali lodandoti: Tutti gli animali saltellano sulle zampe tutti gli essere alati volano e si posano di nuovo tornano alla vita quando tu sorgi. V Le navi salpano su e giù per il fiume. Alla tua venuta si aprono tutte le strade. Di fronte al tuo volto i pesci saltano nel fiume. I tuoi raggi raggiungono l'oceano verde. Tu sei colui che mette il seme maschile nella donna, tu sei colui che crea il seme nell'uomo, tu sei colui che risveglia il figlio nel ventre della madre, accarezzandolo perché non pianga. Anche nell'utero sei la sua balia. Tu dai respiro a tutta la tua creazione, aprendo la bocca del neonato, e dandogli nutrimento. VI Quando il pulcino cinguetta nell'uovo gli dai il respiro perché possa vivere. Tu porti il suo corpo a maturazione in modo che possa rompere il guscio. E così quando lo rompe corre sulle sue zampette, annunciando la sua creazione. VII Quante sono le tue opere! Esse sono misteriose agli occhi degli uomini. O unico, incomparabile dio onnipotente, tu hai creato la terra in solitudine come desidera il tuo cuore, gli uomini tu hai creato, e le bestie grandi e piccole, tutto ciò che è sulla terra, e tutto ciò che cammina, tutto ciò che fende l'aria suprema, tu hai creato strani paesi, Khor e Kush e anche la terra d'Egitto, tu metti ogni uomo al posto giusto con cibo e possedimenti e giorni che sono contati. Gli uomini parlano molte lingue, sono diversi nel corpo e nella pelle, perché tu hai distinto popolo da popolo. VIII Negli Inferi tu sai sì che il Nilo straripi, conducendolo a tuo piacimento a portare vita agli egizi. Anche se tu sei signore di tutti loro, signore delle loro terre, ti affatichi per loro, brilli per loro, di giorno sei il disco solare, grande nella tua maestà, anche alle terre lontane hai portato la vita, stabilendo per loro un'inondazione del Nilo nei cieli, che cade come le onde del mare bagnando i campi su cui abitano. Quanto eccelse sono le tue vie, o Signore dell'eternità! Hai stabilito un Nilo nei cieli per i forestieri. Per il bestiame che cammina ogni terra, ma per l'Egitto il Nilo sgorga dall'aldilà. I tuoi raggi nutrono campi e giardini. È per te che vivono IX Tu fai le stagioni per il bene delle tue creature, l'inverno per rinfrescarle, l'estate perché possano gustare il tuo calore. Hai creati cieli lontani in cui tu possa risplendere. Il tuo disco nella tua solitudine veglia su tutto ciò che tu hai fatto apparendo nella sua gloria e brillando vicino e lontano. Dalla tua unicità dai corpo a milioni di forme città e villaggi, campi, strade e il fiume. Tutti gli occhi ti osservano, lucente disco del sole. X Non c'è nessuno altro che ti conosca tranne Akhenaton, tuo figlio. Gli hai dato comprensione dei tuoi intenti. Lui capisce il tuo potere: Tutte le creature del mondo sono nelle tue mani, proprio come tu le hai fatte. Con il tuo sorgere, esse vivono. Con il tuo tramontare, esse muoiono. Tu stesso sei la durata della vita. Gli uomini vivono attraverso di te I loro occhi ricolmi di bellezza fino all'ora del tuo tramonto. Ogni fatica viene messa da parte quando tu sprofondi a ovest. XI Tu hai stabilito il mondo per tuo figlio, lui che è nato dal tuo corpo, Re dell'Alto Egitto e del Basso Egitto, che vive nella verità, Signore delle Due Terre, Neferkhepure, Wanre il Figlio di Re, che vive nella verità, Signore dei Diademi, Akhenaton grande nella lunghezza dei suoi giorni. E per la Nobile Moglie del Re lei che lui ama, per la Signora delle Due Terre, Nefernefruate-Nefertiti, possa lei vivere e fiorire per l'eternità.

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