"Per i Celti, la divinità non poteva essere rinchiusa in un recinto o in un tempio. Era nella natura e nei boschi, e dentro di noi: nel Nemeton, il centro, il bosco sacro
i templi celtici erano siti in foreste o sulla cima incontaminata di monti sacri, laddove le forze spirituali primigenie avevano eletto il luogo della manifestazione privilegiata. La magia druidica consisteva essenzialmente nella conoscenza di queste forze e nella capacità di governarle attraverso la ritualità gestuale e, soprattutto, attraverso l’elaborazione di mantras magici in grado di “incantare” tali disincarnate entità. Tali energie, attraverso il rito consacrato nei luoghi misterici del culto celtico, nel maestoso silenzio delle foreste di querce, grazie all’incontro con una natura ancora giovane e non contaminata dal progresso, si manifestavano, imprigionate dalla forza evocatrice del mago-druida in oggetti sacri costituenti il simbolo e la forza sacra delle singole comunità celtiche."
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