lunedì 2 maggio 2022

Radici Lontane

alessandro giuli (@a_g_giuli) / Twitter

Adesso che stanno passando le due festività stagionali (25 aprile e 1 maggio), potrebbe essere interessante sottolineare che ambedue queste date hanno avuto nel passato un significato celebrativo ben diverso da quello attuale (Festa della Liberazione e Festa dei Lavoratori).
25 aprile
Il 25 aprile era la data quando si celebravano le Rogazioni maggiori, una serie di riti cattolici, che consistevano in preghiere, atti di penitenza e processioni propiziatorie per la buona riuscita delle semine.
Ma, come spesso succede, questo rito cattolico era derivato da una precedente festività romana, quella dei Robigalia, celebrata in onore del dio Robigus, una divinità ctonia e maligna legata alla “ruggine”, una particolare malattia del grano causata dal fungo Puccinia graminis.
Per acquietare la furia della divinità, le celebrazioni comprendevano dei giochi (ludi), ma soprattutto il sacrificio di un cucciolo di cane (catulus), che doveva avere il manto rosso. Il richiamo al colore rosso era tematico: la malattia del grano era caratterizzato da un colore rosso, lo stesso colore del pelo e del sangue dell’animale sacrificato, il cui colore richiama anche quello del dio della guerra e, sorprendentemente, dell’agricoltura, Marte. Infatti, secondo uno dei massimi esperti di religioni romane, William Warde Fowler, il nome Robigus non era altro che un’indigitazione del dio Marte, vale a dire un nome usato in una preghiera per invocare uno specifico intervento del dio.
1 maggio
Il 1 maggio, invece, veniva celebrato da molti popoli del passato.
I Romani lo facevano coincidere con Floralia, una cerimonia di cinque giorni per onorare Flora, la dea romana dei fiori, che era considerata una delle più antiche dee della religione romana ed era una delle 15 divinità ad avere uno specifico sommo sacerdote, il Flamen Florialis.
Beltane
Per i Celti, la festa coincideva con Beltane (anche se il giorno non sempre coincideva esattamente con il 1 maggio), "il ritorno del sole". Storicamente, si festeggiava in Irlanda, in Scozia e nell'Isola di Man e iniziava la notte prima del 1 maggio. Gli antichi Celti credevano che il sole fosse tenuto prigioniero durante i mesi invernali, per essere rilasciato ogni primavera e celebravano quindi questo momento con falò e feste, oltre a rituali per proteggere il bestiame, i raccolti e le persone e per incoraggiare la crescita. Si riteneva che le fiamme, il fumo e le ceneri dei falò avessero poteri protettivi. Le persone e il bestiame venivano fatti camminare intorno al falò e qualche volta saltavano attraverso le fiamme o le braci.
I pozzi sacri
Anche i pozzi sacri venivano visitati a Beltane: i visitatori pregavano per la salute mentre camminavano in senso solare (spostandosi da est a ovest) intorno al pozzo. In seguito lasciavano delle offerte, o monete o un clootie (un tipico budino). La prima acqua prelevata da un pozzo a Beltane veniva considerata particolarmente potente, così come la rugiada mattutina di Beltane. All'alba di Beltane, le fanciulle si rotolavano nella rugiada o si lavavano il viso con essa. La rugiada veniva anche raccolta in un barattolo, lasciata alla luce del sole e quindi filtrata. Si pensava che essa aumentasse l'attrazione sessuale, mantenesse la giovinezza e aiutasse a guarire i disturbi della pelle.
La Notte di Walpurga
Più articolata è l’interpretazione della Notte di Walpurga (Walpurgisnacht), la notte dal 30 aprile al 1 maggio. La notte è così chiamata perché è la vigilia della festa di Santa Walpurga, una badessa anglosassone dell'VIII secolo nata in Inghilterra e morta in Germania. Il 1° maggio 870 (circa) fu il giorno in cui le spoglie di Santa Walpurga furono traslate alla Chiesa della Santa Croce a Eichstätt.
Ma pare che la festa sia molto più antica: secondo alcune tradizioni teutoniche del IV-V secolo, le streghe in questa notte uscivano dai loro rifugi per danzare e cantare, in particolare, nella zona del monte Brocken (Harz), situato in Germania settentrionale, dove questi canti e balli erano dedicati alla luna e all'arrivo della primavera. Insomma una specie di Halloween primaverile, che fu trasformata dalla Chiesa cattolica in una festa, nella quale i cristiani invocavano l’intercessione di Santa Walpurga per proteggersi proprio contro la stregoneria e il sabba delle streghe. In vaste parti dell’Europa settentrionale (Germania, Paesi Bassi, Repubblica ceca, Svezia, Lituania, Lettonia, Estonia e Finlandia, dove è noto come Vappu ed è una festa molto importante) le persone accendono falò, e fanno forti rumori per cercare di tenere lontane le streghe e i cattivi spiriti. Altri metodi usati per scongiurare le forze del male in quella notte erano di appendere rametti benedetti nelle case o nei granai, o di lasciare offerte di pane con burro e miele (noto come "ankenschnitt").
L'albero di Maggio
In Inghilterra (nelle zone di influenza anglosassone o vichinga), ma anche in Austria, Ungheria, paesi scandinavi, ecc., il 1° maggio era dedicato al ballo attorno al Maypole (albero di Maggio) un albero o palo ornato di fiori attorno al quale i giovani di entrambi i sessi ballavano. Secondo alcune fonti, la cerimonia è stata ispirata dall'albero del mondo, il Yggdrasil, delle saghe nordiche, ma altri affermano che i Maypole siano simboli fallici di fertilità. Comunque, questa danza divenne particolarmente popolare nelle isole britanniche intorno al 1350-1400 d.C., e veniva ripetuta anche a Pentecoste o nella festa di mezza estate.

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