mercoledì 6 aprile 2022

La Dea Madre Sarda, coniglio e uovo pasquale

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Perché è lei, la dea Madre Sarda, colei che davvero rappresenta la Pasqua.
L'Easter, colei che sta ad est, alla destra del braccio di Orione, colui che indica la via della rinascita, della resurrezione astrale, lungo la via Lattea.
Sirio/cintura di Orione/Aldebaran, "s'ogu de fogu", l'occhio di fuoco della trasformazione alchemica in esseri divinizzati.
Le tre Dee Madri Sarde, tutte alla destra di quell'Orione/Osiride, che sovrapposto alla cartina della Sardegna, le corrisponde perfettamente, con cintura di Orione su Oristano e braccio destro sull'Asinara.
Tre Dee Madri che sorgono ad est, come l'Easter, la Pasqua.che celebra la nascita del Femminino, l'unico elemento, in integrazione con il Maschile, che può consentire la rinascita, la resurrezione.
Come Iside, che è contenuta, nelle due vocali "SD", nella parola Osiride, che contiene le consonanti SRD, come Sardegna.
Poiché Iside, il Sacro Femminino, fu in grado di ricompattare il corpo smembrato di Osiride, poiché in ogni frammento essa si riconosceva in esso, e il sacrificio del suo fallo, ingoiato dall'Ossirico, valse la fertilità del Nilo.
Come il sacrificio necessario del Cristo, a cui la sua controparte Femminile, la Miriam, la Maddalena, fu affidato il tenerne viva la memoria, sacralizzando questo legame d'amore puro e custodendone la discendenza, il Sangue Reale, il Sacro Graal.
WoMan.
La parola "donna", in inglese, ha la "W" e la "M" iniziali di Woman(donna) e Man(uomo).
Due consonanti speculari.
Come la M del Sacro Archetipo Ebraico Mem, il tredicesimo, che simboleggia l'acqua, e il ventunesimo, la Shin, rappresentato da una W, che simboleggia il fuoco, una triplice fiamma.
Una donna, quindi, che è completa, è sigizia del maschile e del femminile contemporaneamente.
Per questo motivo, può creare la vita.
Dee Madri Sarde, che nascono geograficamente, in direzione dell'aurora ad est di Osiride, l'uomo divinizzato.
Particella "Ur", contenuta nella parola Aurora, e che significa "luce, fuoco, casa, focolaio".
Dee Madri Sarde, che rappresentano i simboli della Pasqua, il coniglio e l'uovo.
La Dea Madre di Macomer, risalente al IV-V millennio a.C., datazione attestata da prof. Lilliu, e poi confermata da chi dopo di lui.
"Neolitico superiore", precisamente, quindi in una datazione compresa tra il 6000 e il 4000 a.C.
Si tratta di un manufatto "non finito", come è stato definito, in quanto diversa dall'accuratezza formale di quel periodo, ma ben definita almeno nella simbologia.
Ha una testolina che sembra zoomorfa, simile a quella del Prolagus Sardus, un piccolo mammifero simile alla lepre, estinto forse, dal 1400 in poi.
Un chiaro riferimento, nella scelta di rappresentarla con questa testa zoomorfa a forma di coniglio, al concetto di fertilità e riproduttivita'.
"Coniglio" in sardo, di dice "conillu", troppo simile, nella radice, a quel "con-cun-" di "cono/cunno" che indica l'apparato riproduttivo femminile.
Quindi, questa Dea Madre, sembra un coniglio, nonostante la forma stetopigia del corpo(cosce e glutei importanti, come quelle delle statuine ritrovate in Anatolia e nel nord Europa nello stesso periodo).
L'altra, successiva, sembra un uovo, un uovo pasquale, cosmico, quello della Dea Madre di Cuccuru s'Arriu, di Cabras, appartenente al Neolitico Medio, 4900/4400 a. C. circa, cultura di Bonu Ighinu.
E anche qui, nel nome della zona del ritrovamento, Cuccuru, troviamo la particella "ur', che indica la luce, il fuoco, il calore della Casa, dell'Origine, dell'est, dell'aurora, nella parola Cuccuru s'Arriu, che significa Sommità del Fiume, forse in riferimento all'origine del fiume stellare, la via Lattea.
Una bella Dea Madre a forma di uovo, di Uovo Cosmico.
E ritroviamo questa stessa particella "Ur", anche nel nome della Dea Madre di Turriga, ritrovata nei pressi di Senorbi, parola, che, come Oristano, contiene la particella "or', zone alchemiche della trasformazione in" oro".
Il Turriga è associato ad uno dei più famosi e apprezzati vini rossi di Italia. Rosso come il sangue, come il sacrificio simbolico necessario per la resurrezione.
La tradizione del coniglio e dell'uovo, simboli pasquali, qui in Sardegna, nascono in seno a quella Dea Madre, che come una Venere mattutina, sorge ad est, come Venere, l'Iside del Mattino, l'aurora.
Come sempre, gli Antichi Sardi, anticipano di millenni, le tradizioni che poi saranno, di prerogativa cattolica, religiosa.
Non si sono inventati niente.
Tra l'altro, la costellazione della lepre risulta subito sotto Orione, leggermente alla sua destra, rispetto all'asse del suo braccio sinistro teso sull"arco.
È la lepre che egli sta cacciando, essendo un cacciatore.
La prima lunazione dell'anno, considerando che l'anno lunare cade convenzionalmente in primavera, tra marzo e aprile, vicina all'equinozio, viene chiamata proprio "luna della lepre", un'Esbat del calendario lunare di alcune tradizioni neopagane.
La Lepre è sempre stata associata alla dea Afrodite, o Venere, e alla Eostre('Est', letteralmente, dea dell'alba, la Dea sintesi del Divino che si manifesta nell'alba), ricordando che il pianeta Venere è visibile soprattutto nell'equinozio di Primavera.
Eostre come Ishtar/Istar.
La" str"del Tirso, la nostra via Lattea della Sardegna, il nostro fiume sardo più importante, dove il nucleo "str" indica il Femminino.
Tirso, che è il bastone del potere e della conoscenza, che sulla Sommità ha la ghiandola pineale, a forma di uovo, come l'Omphalos che abbiamo all'altare sacro del Monte d'Accoddi, altro luogo sacro di unioni Sacre tra Maschile e Femminile.
Avanti, di secoli, e di millenni, i nostri antichi Sardi. Come sempre.
Tiziana Fenu
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