PURPUREUS SENZA PORPORA: I RUCCELLAI, L'ORINA E LA PIANTA DETTA "ORICELLO".
Leon Batista Alberti, particolare nel fregio della trabeazione di facciata in S. Maria Novella.
Lo stemma araldico dei committenti, la famiglia Ruccellai, ricchi mercanti di stoffe imparentati con i Medici, iscritti sia che si fanno inserire le vele spiegate di buon auspicio per i loro commerci.
I Ruccellai, di cui Oricellai è una simpatica variante che doveva ricordare come i mercanti avevano fatto la loro fortuna: con l' orina e l'oricello!
L'oricello è un colorante vegetale ottenuto da una pianta, un lichene del genere Rocella, che a contatto con l'ammoniaca dell'urina rilascia un colore rosso violaceo caratteristico ( porpora), che un antenato dei Ruccellai, tale Alemanno del Giunta, aveva scoperto casualmente, durante uno dei suoi viaggi nel corso del XII sec, facendovi sopra pipì.
Alemanno, astuto mercante aveva subito fiutato la possibilità di sfruttare la scoperta per tingere i tessuti che commerciava, nelle fabbriche che i Domenicani avevano in gestione, con quel particolare colore.
Aveva così comprato nei pressi di S. Maria Novella, dei terreni ad orto (orti oricelli) dove poter piantare il magico lichene che importato in grandi quantità a Firenze, prese il nome di Oricello facendo ben presto la fortuna dei Giunta, soprannominati "Oricellai" e più tardi nell'ingentilito Ruccellai.
Ancor più astutamente aveva approfittato nel vicino Ospedale per andare a recuperare le urine dei malati, con la scusa di far del bene...e liberare l'ospedale dai fluidi corrotti, opera pia per cui veniva anche pagato!
Il rosso porpora o colore regale era già conosciuto dai Fenici, che lo ricavavano dal murice (mollusco gasteropode), ma il porpora vegetale ricavato dall'Oricello tra medioevo e rinascimento, farà la fortuna della famiglia Ruccellai, produttrice esclusiva di questa pianta colorante.
Le ingenti disponibilità finanziarie della famiglia contribuirono ad arricchire il patrimonio artistico di Firenze.
Nel XII secolo i Rucellai fecero costruire la loro cappella nel transetto di Santa Maria Novella, nella quale fu collocata Maestà del senese Duccio di Buoninsegna, che prese il nome di Madonna Rucellai e che oggi si trova agli Uffizi.
Nel Quattrocento, la famiglia Rucellai, con il mecenate Giovanni Rucellai incaricò l’architetto Leon Battista Alberti di progettare alcuni dei più importanti capolavori a Firenze: il Palazzo Rucellai (via della Vigna Nuova), il Tempietto in San Pancrazio, la Loggia Rucellai (tra via della Vigna Nuova e piazza Rucellai) e, soprattutto, la facciata marmorea di Santa Maria Novella.
Insomma un grazie di cuore all'orina degli Oricellai!
Leon Batista Alberti, particolare nel fregio della trabeazione di facciata in S. Maria Novella.
Lo stemma araldico dei committenti, la famiglia Ruccellai, ricchi mercanti di stoffe imparentati con i Medici, iscritti sia che si fanno inserire le vele spiegate di buon auspicio per i loro commerci.
I Ruccellai, di cui Oricellai è una simpatica variante che doveva ricordare come i mercanti avevano fatto la loro fortuna: con l' orina e l'oricello!
L'oricello è un colorante vegetale ottenuto da una pianta, un lichene del genere Rocella, che a contatto con l'ammoniaca dell'urina rilascia un colore rosso violaceo caratteristico ( porpora), che un antenato dei Ruccellai, tale Alemanno del Giunta, aveva scoperto casualmente, durante uno dei suoi viaggi nel corso del XII sec, facendovi sopra pipì.
Alemanno, astuto mercante aveva subito fiutato la possibilità di sfruttare la scoperta per tingere i tessuti che commerciava, nelle fabbriche che i Domenicani avevano in gestione, con quel particolare colore.
Aveva così comprato nei pressi di S. Maria Novella, dei terreni ad orto (orti oricelli) dove poter piantare il magico lichene che importato in grandi quantità a Firenze, prese il nome di Oricello facendo ben presto la fortuna dei Giunta, soprannominati "Oricellai" e più tardi nell'ingentilito Ruccellai.
Ancor più astutamente aveva approfittato nel vicino Ospedale per andare a recuperare le urine dei malati, con la scusa di far del bene...e liberare l'ospedale dai fluidi corrotti, opera pia per cui veniva anche pagato!
Il rosso porpora o colore regale era già conosciuto dai Fenici, che lo ricavavano dal murice (mollusco gasteropode), ma il porpora vegetale ricavato dall'Oricello tra medioevo e rinascimento, farà la fortuna della famiglia Ruccellai, produttrice esclusiva di questa pianta colorante.
Le ingenti disponibilità finanziarie della famiglia contribuirono ad arricchire il patrimonio artistico di Firenze.
Nel XII secolo i Rucellai fecero costruire la loro cappella nel transetto di Santa Maria Novella, nella quale fu collocata Maestà del senese Duccio di Buoninsegna, che prese il nome di Madonna Rucellai e che oggi si trova agli Uffizi.
Nel Quattrocento, la famiglia Rucellai, con il mecenate Giovanni Rucellai incaricò l’architetto Leon Battista Alberti di progettare alcuni dei più importanti capolavori a Firenze: il Palazzo Rucellai (via della Vigna Nuova), il Tempietto in San Pancrazio, la Loggia Rucellai (tra via della Vigna Nuova e piazza Rucellai) e, soprattutto, la facciata marmorea di Santa Maria Novella.
Insomma un grazie di cuore all'orina degli Oricellai!
Architettura& Piante
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