Per lui «il fascismo è stato una delusione totale». Si ritenne sempre «un superstite della Repubblica Sociale Italiana, in territorio nemico».
Non è roba per moderati, Buscaroli. Tende all’Assoluto. La sua cultura, le sue passioni profonde, spaziavano dall’arte figurativa alla musica, dalla storia al giornalismo. Il suo metro fu la grandezza e l’Oceano del mondo l’unico mare navigabile. Fu un uomo capace di odi profondi come di amori smisurati, tutto volontà e carattere, rigore e competenza. Buscaroli odiò molto. E fu grande. Camillo Langone lo ha ribattezzato Piero il Terribile. Ma noi lo riconosciamo solo come Piero il Grande, ultimo discendente diretto di una grande dinastia. Lui è l’ultimo Re del giornalismo italiano. Lunga vita a Piero Buscaroli. Lunga vita al Re! Perché Buscaroli non è morto. Chi ha seminato nello spirito non muore nella carne.
Piero Buscaroli (Imola, 21 agosto 1930 – Bologna, 15 febbraio 2016) è stato un giornalista, critico musicale e musicologo italiano
Nessun commento:
Posta un commento