sabato 6 febbraio 2016

IL TEMA DE “NOSTOS” NELL’ODISSEA


Secondo una qualsiasi definizione da dizionario, il termine “viaggio” indica uno spostamento da un preciso luogo di partenza ad un altrettanto preciso punto di arrivo. Ma se fosse solo questo, non susciterebbe tanto interesse da parte di chi lo compie. “Nostos”, il corrispondente greco di “viaggio”, origina la parola “nostalgia”, quindi dolore, mancanza; infatti esso non va inteso soltanto come un qualcosa di concreto e realistico, ma anche in senso simbolico di desiderio, tensione di conoscenza e di ricerca e – viceversa – di distacco, di esilio, di perdita, di allontanamento da sé e dalle cose più care. L’itinerario di Odisseo non consiste dunque solo nel raggiungimento di un porto finale, la sua nativa Itaca, bensì nel superamento di mille prove e pericoli, che gli costeranno la vita di molti compagni.
L’eroe omerico deve affrontare maghe e mostri incivili, e deve resistere a diverse tentazioni, come quelle offertegli dalle Sirene e da Calipso; il poema rivela la varietà di atteggiamenti che assume Odisseo durante il suo peregrinare: la tenacia nel sopportare le avversità naturali, l’astuzia nell’aggirare difficili imprevisti (il Ciclope), l’audacia nel valicare la sfera del conoscibile (l’oltrepasso delle Colonne D’Ercole e la discesa negli Inferi), l’abilità retorica nel narrare le varie tappe del suo errare (il racconto ad Alcinoo), nonché la forza fisica.
Ulisse, a un certo punto del viaggio, è tremendamente combattuto tra la sua irrequietezza dettata dal desiderio della scoperta e la razionalità data dalla sua invidiabile intelligenza, che anima sempre più in lui la voglia di rivedere la moglie Penelope e il figlio Telemaco che, ormai da dieci anni, attendono il suo ritorno.
Secondo un celebre aforisma cinese “chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita”, il re di Itaca infatti rientra nella sua terra con un bagaglio carico di esperienze, di avventure e disavventure che non hanno fatto altro che accrescere le sue capacità intellettive e migliorare le sue qualità morali.
Il ritorno alla normalità, la fine della sofferenza si ha con il rimpatrio ad Itaca, e l’incontro con Penelope, un momento denso di emozione, segna il ricongiungersi di un amore ma in particolare il culmine del nostos, o meglio il compiersi del suo scopo.

Il tema del viaggio è divenuto ricorrente nella letteratura, la quale prende spunto proprio dall’Odissea, che ne è il primo esempio, ed indica in ogni opera che tratta tale argomento l’evolversi della psicologia dei personaggi.

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