lunedì 8 dicembre 2014

IL BALDACCHINO DEL BERNINI E LA SACRALITA' DI QUEL BRONZO

« Sorgono scintillando per l'ombra le quattro colonne
che nel pagano bronzo torse il Bernini a spire »
(Gabriele D'Annunzio, In San Pietro, da Elegie Romane)
“Agrippa fu ispirato alla costruzione del Pantheon da un'apparizione della dea Cibele, che gli promise aiuto in una guerra contro la Persia in cambio della costruzione di un tempio magnifico, di cui gli mostrò l'immagine” (Guida ai luoghi misteriosi d'Italia - Umberto Cordier. Piemme, Casale Monferrato, Al - 1997)
In questo tempio infatti, come ci evidenzia Umberto Cordier, vi sono “sette grandi nicchioni, alternativamente rettangolari e circolari, che contenevano in origine le statue delle sette divinità planetarie”. Tali divinità planetarie, erano anche dette “reggenti”. Ad esse venivano associate le ore di ogni giorno. Attraverso il computo del susseguirsi delle stesse, venne determinata la sequenza dei giorni che ritroviamo ancora oggi nella settimana attuale.
“Si attribuiva la prima ora, quella del mattino, al pianeta più lontano, Saturno, e le altre gradatamente ai pianeti meno lontani, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, per terminare con la Luna, il più vicino”
(Calendario - Alfredo Cattabiani. Rusconi Milano, 1989).
Il tempio pagano sarà consacrato a chiesa cristiana il 13 maggio del 609, in onore di S. Maria ad Martyres. Mille anni dopo, il corredo bronzeo parietale posto all'interno di questo tempio verrà fatto fondere ed utilizzato dal Bernini per costruire il baldacchino di San Pietro. Tutto ciò mette in evidenza il legame esistente fra il culto di Cibele ed il culto cristiano, quasi a volerne una continuità o similitudine; si rivela ancora più stretto grazie ai reperti archeologici ritrovati in un altro santuario di Cibele, denominato Phrygianum, situato, proprio nell'area vaticana.
“Nel santuario della Grande Madre al Phrygianum – oggi sotto le fondamenta di San Pietro – i dati epigrafici delle iscrizioni commemorative ci parlano di riti effettuati ininterrottamente almeno sino al 390” ( La religione dei romani - Renato Del Ponte. Rusconi, Milano, 1992).
Aspetti cultuali fra la Mater Deum Magna Idaea ed il figlio Attis con la Mater Dei Maria ed il figlio Gesù sono non pochi. Il dio Attis risorgeva, tre giorni dopo la sua morte ogni anno il 25 marzo. Anche la resurrezione del dio cristiano sembra che sia stata festeggiata nella stessa data.
“Secondo sant'Agostino e San Cipriano, che registravano una tradizione diffusa fin dal protocristianesimo, la prima Pasqua cristiana sarebbe caduta il 25 marzo, data che inglobava anche la creazione del mondo e l'incarnazione del Verbo con l'Annunciazione”
(Calendario - A.Cattabiani. Rusconi Milano, 1989)
Nel Concilio tenuto a Nicea viene fatto un espresso riferimento a coloro che osano mutilarsi, ovverosia fedeli "cristiani" del culto di Cibele ed Attis.
“Se qualcuno è stato mutilato dai medici per una malattia o menomato dai barbari, può restare nel clero. Ma se qualcuno, pur essendo sano, si è evirato da sé, costui, se appartiene al clero, conviene che ne sia escluso e in futuro nessuno che abbia agito così sia ordinato. È evidente, che quello che è stato detto riguarda coloro che deliberatamente compiono ciò e osano mutilarsi; se poi qualcuno fosse stato evirato dai barbari o dai propri padroni, ma fosse degno sotto gli altri aspetti, i canoni lo ammettono nel clero”
(R.Aubert-G.Fedalto-D.Quaglioni, Storia dei Concili, San Paolo, Milano,1995).
“Di fronte a queste somiglianze con i riti pasquali si sarebbe tentati di parlare, come fece Simone Weil, di un antico testamento pagano destinato ad essere illuminato e purificato dalla Rivelazione di Cristo”
(Calendario - A.Cattabiani. Rusconi Milano, 1989)
Una purificazione dall'elemento cruento già contemplata dallo stesso Giuliano imperatore....

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