venerdì 21 febbraio 2014

Dal Cardinal Bagnasco pensionato come Generale dell'esercito, la spesa assurda per i cappellani militari continua

VI SERVE UN CAPPELLANO, RIVOLGETEVI ALLO STATO ITALIANO

cappellani

Oltre settanta milioni di euro spesi dallo Stato Italiano per stipendi, pensioni e prebende varie dei cappellani, con cui il Vaticano ha infarcito di se le nostre istituzioni pubbliche.
Una pittoresca regalia italiana alla Chiesa Cattolica, pressoché sconosciuta alla maggioranza dei cittadini dalle cui tasche vengono prelevati i denari per farvi fronte, è certamente quella destinata ai “Cappellani”.
Per molti maschietti, parlare di Cappellano significa indicare quel sacerdote che, durante la loro ferma militare, girava di tanto in tanto per la caserma intento a far proselitismo per la sua religione. Come dire, tutto sommato, solo una delle tante inutili figure che riempiono cortili ed androni delle austere caserme italiane.
Non è purtroppo così.
Se inutili figure magari i cappellani militari lo sono in relazione alla vita di caserma, non certo inutili lo sono invece per ilVaticano nel suo continuo dragare soldi italiani.
Con la legge 512/1961, lo Stato Italiano si è infatti assunto le retribuzioni dei cappellani militari, con un totale di stipendi annualmente erogati pari a circa nove milioni di euro.
Solo questo… magari lo fosse!
Alla spesa per gli stipendi or ora vista, il Vaticano non ha mancato di farsi aggiungere anche il pagamento delle pensioni agli ex cappellani militari (art.47 l.512/1961) che, ad oggi, assomma a circa sette milioni di euro l’anno e si unisce ad un ulteriore regalino, da un milione di euro l’anno, per l’Aggiornamento Spirituale; si, avete letto bene, lo Stato Italiano, che taglia sull’aggiornamento di insegnanti e ricercatori, finanzia l’Aggiornamento Spirituale dei cappellani militari…
E parlando di cappellani militari in pensione, non si può non citare une delle più inique quanto ripugnanti pensioni erogate dallo Stato Italiano.
Il potentissimo presidente della Conferenza Episcopale Italiana, noto cardinale Angelo Bagnasco, ebbe a ricoprire il ruolo di Ordinario Militare per l’Italia, come dire capo cappellano militare nazionale, e, grazie a ciò, maturò il grado diGenerale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano, con relativo trattamento pensionistico. Ebbene sì, il principe della chiesa cardinal Bagnasco viene e verrà pagato con i soldi degli italiani nella misura di 4.000 euro mensili, sino a che il suo Dio non lo chiamerà a se.
Cara Ministro Fornero, perché l’immorale esistenza di questa super pensione da 4 mila euro al mese del cardinalenon le fa sgorgare lacrime in diretta televisiva… ma è chiaro, non la fa piangere perché ben si è guardata dal tagliarla, a differenza di quanto invece fece con quelle dei lavoratori (veri) italiani.
Se già la storia dei cappellani nell’esercito, con stipendi, pensioni ed aggiornamento spirituale pagati dalla Stato Italiano sin dal 1961, ci rende lividi di rabbia, ulteriore rabbia dobbiamo ingurgitare per il loro successivo diffondersi in ogni dove pubblico.
Nel 1982, preso atto che a nessuno più che ad un peccatore da redimere serve l’assistenza spirituale, viene creata (Legge 68/82) la figura dei cappellani per le carceri, prevedendo non meno di un cappellano per ogni istituto di pena ed un sistema gerarchico con apicale l’Ispettore per i cappellani presso il ministero di Grazia e Giustizia. Costo per i cittadini italiani del portar l’ostia consacrata nelle patrie galere: otto milioni di euro l’anno.
Il dare assistenza spirituale ai ladri dimenticandosi le guardie avrebbe però squilibrato il gioco. Ecco allora il DPR 421/99, con cui lo Stato Italiano estende l’assistenza spirituale anche al personale della Polizia di Stato, provvedendo all’uopo ad assumere e stipendiare cappellani poliziotti; costo dell’operazione nel suo insieme circa 5,5 milioni di euro l’anno, comprensivi dei costi, tenetevi forte perché è cosa da ribaltarvi dalla sedia, per i festeggiamenti di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia!
Ma non ci sono solo i vivi, occorre pensare anche alle anime dei defunti. Via allora alla creazione della figura deicappellani cimiteriali, inquadrati nelle piante organiche in 8°qualifica funzionale, come ricavabile dal sito di Avvenire.Costo del sostegno spirituale cattolico al caro estinto: cinque milioni l’anno. Pagano i cittadini italiani vivi.
E poteva mancare il sostegno spirituali ai malati… certo che no, ed ecco i cappellani ospedalieri.
Ma qui a pagare non è più lo Stato, sono le Regioni e lo fanno con i fondi della sanità, quelli che dovrebbero servire a curare i cittadini. In una quindicina di regioni il pagamento avviene mediante Intese Regione-Conferenza Episcopale, nelle restanti sulla base del vecchio DPR 128/69 sull’ordinamento dei servizi ospedalieri. Gli stipendi erogati ai cappellani ospedalieri, che variano da regione a regione, risultano peraltro tutt’altro che miseri… si va da un costo cappellano minimo di 23.500 euro mese del Veneto a quello massimo della Toscana pari a 28.000. Orbene, considerando che all’incirca 160 posti letto ospedalieri legittimano l’assunzione di un cappellano ed in Italia i posti letto ospedalieri sono poco più di 200.000, si avrà che i cappellani ospedalieri pagati con i soldi delle tasse dei cittadini italiani sono circa 1.250!
Costo dell’operazione nel suo insieme: 32 milioni di euro l’anno.
A questo costo per gli stipendi dei cappellani ospedalieri, occorre poi aggiungere l’ulteriore costo facente carico alle Regione per l’allestimento ed il mantenimento delle cappelle interne agli ospedali, con relative sacrestie ed uffici; spesa stimabile in non meno di 3 milioni di euro l’anno.
A questo punto, per dare un numero finale alla nostra rabbia, il sommario riepilogo di quanto viene annualmente prelevato dalle tasche dei cittadini italiani per pagare i più svariati cappellani che la famelica fantasia della chiesa cattolica ha scaricato sui costi dello Stato: cappellani militari €17.000.000, cappellani per le carceri €8.000.000, cappellani di Polizia €5.500.000, cappellani cimiteriali €5.000.000, cappellani ospedalieri €35.000.000; in totale 70,5 milioni di euro l’anno.
Complimenti governanti

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