sabato 2 febbraio 2013

Parmigianino: L'alchimista pittore visto da Bevilacqua

Parmigianino: l'alchimia come arte Del Parmigianino, non come valente artista rinascimentale, ma addirittura come membro influente di un poco noto Circolo Alchemico, parla lo scrittore Alberto Bevilacqua nel suo libro La festa parmigiana, avvalendosi anche di appunti dello storico dell'arte Maurizio Fagiolo dell'Arco… «… E ancora, per le mortizze si raccontava del Circolo Alchemico che sopravviveva, dal Cinquecento, in capanne tra i pioppi. Gli adepti si ispiravano a Francesco Mazzola, il Parmigianino, e anche Ligabue li andava ascoltando: «Ripetetemi» gli chiedeva «come fu e non fu con la Madonna dal collo lungo»; cercava di imitarla, ma non gli veniva che una leonessa senza collo. Altri pittori, come lui di mano celesta, benché ignorati, si presentavano alle case dei possidenti, leggendo il salvacondotto del Circolo Alchemico, che conservava potere di sortilegio: "Io sono, o signori, un esimio Negromante, filosofo et alchimista, quale avendo con molto studio latinamente appreso cose de l'arte magica..." Le dicerie sostenevano che il Parmigianino ricomparisse ai Salici di Capitello, accoppiandosi con la donna della sua Astrologia, tra i simboli del teschio e della sfera armillare. La terza notte di giugno, ammassati i barconi di fronte a Sermide, in prossimità di Isola Schiavi, si stendevano dall'una all'altra imbarcazione le assi di un palcoscenico, che oscillava coi lumi sulle acque, per rappresentare, del mitico Francesco, l'Autoritratto allo specchio... » Da La festa parmigiana (Rizzoli editore, pag. 68)

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