James Frazer scrisse Il ramo d'oro, opera monumentale in cui espose la sua
teoria sulla magia, intesa come inizio di un complesso percorso che la vede
evolversi prima nella religione e poi nella scienza. Definisce la magia come un
fenomeno di 'simpatia' tra le cose, capace di instaurare legami per omeopatia,
cioè similitudine, o contagio. È importante anche la teoria che sviluppa a
proposito del dio morente, un tema che Frazer individua all'interno di numerose
religioni, a partire dagli studi di Wilhelm Mannhardt, che vede la divinità
coinvolta in una vicenda in cui perderà la vita, per poi riacquistarla
nuovamente in un momento successivo. Ne sono esempi le vicende mitiche di
Osiride, Dioniso, Attis, Adone, Baal, etc.
Il presente libro è un'opera unica e monumentale, caposaldo della moderna
antropologia culturale e testo che ha stimolato la riflessione di molti
studiosi e letterati da Freud a Jung, da Eliot a Jessie Weston, da David H.
Lawrence a William B. Yeats lasciando in eredità una molteplicità di letture
possibili.
Nessun commento:
Posta un commento