sabato 5 novembre 2022

L'ABBAZIA DI SAN PIETRO IN VALLE, L'ALTARE PAGANO E i 300 M ONACI SIRIACI


Il Tesaurum, cippo sacrificale pagano pre-romano, viene ricordato come l'ara pagana con la quale due dei 300 monaci siriaci, con la missione di evangelizzare la val Ternana, elevarono il primo altare cristiano nel primitivo oratorio, che nel corso dei secoli sarebbe diventato l'Abbazia di San Pietro in Valle.
Il cippo sacrificale testimonia un antico centro di culto pagano pre-romano, probabilmente appartenente all'antica tribù Sabina dei Quirini, stanziata lungo le riva del Nera; in passato il territorio Sabino arrivava sino alle porte dell'attuale città di Terni.
Questa valle rappresentava un punto di unione tra la zona orientale e quella occidentale della penisola. Più a ovest, seguendo il corso del fiume Nera, si trova il ponte del Toro, forse l'unico punto di contatto tra le tribù Sabine e quelle dei Naharki. Il Nera era, ed è, un fiume profondo ed impetuoso, difficile da guadare, il ponte del Toro, in età pre-romana, rappresentava probabilmente la porta di accesso alla Sabina e alla Val Ternana, funzionale anche per gli scambi commerciali tra le tribù; successivamente fu romanizzato.
Il fiume Nera, ed il Tevere, venivano usati come arterie di comunicazione. È legittimo supporre che i porti fluviali "romani" di Stifone a Narni, e quello di
Otricoli, così come altri lungo i fiumi Nera-Tevere, furono precedentemente usati come punti di commercio da genti in età pre-romana: Naharthi e Sabini.
L'abbazia di San Pietro in Valle conserva ancora preziose testimonianze di un passato lontano dove le genti antiche della nostra valle sacrificavano agli Dei: Dei Umbri/Sabini ma anche romani come il dio Pan rappresentato in un sarcofago dell'abbazia e successivamente Dei longobardi consacrati ad Odino, oggi, dopo l'evangelizzazione dei 300 monaci siriaci un nuovo Dio viene adorato tra le mura dell'abbazia.
Umru!

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