venerdì 25 novembre 2022

La folgore ed il rito a Roma

Qualche tempo fa durante lo scavo archeologico per la realizzazione della Stazione di Amba Aradam della linea C della metropolitana di Roma sono stati rinvenuti esempi di sepoltura di fulmine. Entrambi databili al I secolo d.C., contenevano macerie di edifici e una piccola lastra di marmo con l'iscrizione 𝙁π™ͺπ™‘π™œπ™ͺ𝙧 π˜Ύπ™€π™£π™™π™žπ™©π™ͺ𝙒 in un caso e 𝙁π™ͺπ™‘π™œπ™€π™§ π˜Ύπ™€π™£π™™π™žπ™©π™ͺ𝙒 nell'altro. A spiegare cosa sia la sepoltura del fulmine Γ¨ l'archeologa della Soprintendenza Speciale, Simona Morretta: "Nel mondo antico, i fulmini sono segni degli dei. La comunitΓ  dei cittadini incarica l’interprete dei fulmini (𝙖𝙧π™ͺ𝙨π™₯π™šπ™­ 𝙛π™ͺπ™‘π™œπ™ͺπ™§π™–π™©π™žπ™€π™§) di studiare il fulmine, interpretarlo (poteva essere un segnale positivo o negativo) e indicare la forma di espiazione (π™šπ™­π™₯π™žπ™–π™©π™žπ™€) per placare le divinitΓ . La disciplina di cui l’aruspice dei fulmini doveva essere esperto prevedeva innumerevoli casi diversi. Le caratteristiche del fulmine da tenere in considerazione erano il colore, la forma, il punto cardinale di provenienza, l’ora dell’evento (diurna o notturna), variamente combinate fra loro, tutte descritte dettagliatamente nei perduti π™‘π™žπ™—π™§π™ž 𝙛π™ͺπ™‘π™œπ™ͺπ™§π™–π™‘π™šπ™¨ etruschi, di cui restano alcuni brani riportati da scrittori romani (in particolare Seneca).
Quando un fulmine colpisce qualcosa sulla terra, campo, casa, statua o altro, i Greci gli Etruschi e poi i Romani decidono che quel qualcosa debba essere sepolto, quasi a seppellire il fulmine stesso, e chiamano infatti quel luogo 𝙛π™ͺπ™‘π™œπ™ͺ𝙧 π™˜π™€π™£π™™π™žπ™©π™ͺ𝙒, cioΓ¨ fulmine sepolto.
La sepoltura consisteva in una fossa riempita con gli oggetti colpiti dalla folgore, che doveva rimanere a cielo aperto, con una iscrizione che ne indicasse il contenuto (appunto, 𝙁𝙑𝙇𝙂𝙑𝙍 π˜Ύπ™Šπ™‰π˜Ώπ™„π™π™‘π™ˆ o anche solo 𝙁. 𝘾. o altre varianti). Il rituale era complesso e presieduto dal pontefice massimo, la piΓΉ alta carica religiosa".



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