Per il Frazer ci sarebbe uno stretto rapporto tra l'albero sacro del bosco di Diana e il ramo d'oro che consente ad Enea di compiere la discesa agli inferi. Si racconta di un re sacerdote del bosco di Nemi,custode di un albero sacro,venerato forse come epifania di un antico genio del bosco. In questo culto,in questa venerazione è riposto il dramma del Rex Nemorensis che, regna in un bosco sacro a Diana, fino a che qualcuno non lo ucciderà in duello dopo aver strappato a un albero sacro una delle sue fronde
Il culto dell'albero ,come epifania della divinità,sembra aver avuto una notevole consistenza nella protostoria del Lazio.Ce lo testimoniano le deposizioni di corpi nei tronchi d'albero.Ce lo tramanda Tito Livio a proposito del culto di Giove Feretrio,venerato sotto la forma di una grande quercia sul Saturnius Mons .Servio dal canto suo, specifica che il ramo d'oro va colto ritualmente e che scendere agli inferi vuol dire accedere ai Misteri di Proserpina.Ma il bosco di Nemi ci porta anche verso il mistero inquietante ed enigmatico di Diana Aricina
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