Farsi un’idea esperienziale dell’aldilà è impossibile: nessuno, finora almeno, è mai tornato. Riconosco però l’esistenza del mistero. Un mistero che è interno a noi. Ritengo che la divinità in cui credono le religioni che postulano la trascendenza sia una proiezione collettiva di questo mistero immanente. Si può chiamarlo inconscio, come fa la psicoanalisi. Si deve comunque ammettere che esiste un piano di realtà non accessibile alla coscienza, né tanto meno alla ragione. Una cosa è sicura: la nostra ignoranza sapienziale e di limitazione di comprensione.
venerdì 4 giugno 2021
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