domenica 4 febbraio 2018

Tamti prepuzi nelle sole pene!

giovedì 3 febbraio 2011

I 18 PREPUZI DI CRISTO VENERATI DAI CATTOLICI (di Luigi Tosti)



E' recente l'accesa polemica (con tanto di denunce penali per "vilipendio della religione cattolica") innescata dai seguaci della Chiesa Cattolica contro Dante Svarca, ex comandante dei vigili urbani di Ancona, "reo" di aver denunciato il vescovo di Ancona Menichelli per il reato di "abuso della credulità popolare" in relazione alla ciclopica "impostura" secondo cui il rito sciamanico dell'eucarestia, se celebrato da un "prete", determina la cosiddetta "transustanziazione", cioè la prodigiosa trasformazione dell'ostia (= farina di frumento) in vera carne e vero sangue di Gesù Cristo, alias il "figlio" di un'altra Divinità, chiamata comunemente "Dio". Al di là delle paradossali e grottesche considerazioni che si debbono necessariamente trarre da questa "impostura" propinata dalla Chiesa ai danni dei creduloni (i quali sono invitati a cibarsi, come cannibali, del Figlio del loro Dio, per poi espellerlo sotto forma di cilindro fecale nelle fogne), ciò che meraviglia è l'arroganza delle associazioni cattoliche che si indignano di queste loro "imposture" e "denunciano" all'autorità giudiziaria chi nient'altro ha fatto se non segnalarle a tutela dei poveri di spirito che si fanno abbindolare. E' come se un mago asserisse, con spot pubblicitari e in altro modo, di riuscire a creare con riti magici amuleti o fatture e pretendesse, poi, di denunciare per "vilipendio della magia" chi lo bollasse come impostore che abusa della credulità popolare.
L'art. 661 del codice penale punisce con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 1.032 euro "chiunque, pubblicamente, cerca con qualsiasi impostura, anche gratuitamente, di abusare della credulità popolare, se dal fatto può derivare un turbamento dell'ordine pubblico". Ora, si potrà disquisire sul fatto che sussista un turbamento dell'ordine pubblico, ma non si potrà negare che la "transustanziazione" e le miracolose "trasformazioni" di ostie in "fiorentine al sangue", tuttora venerate dai creduloni cattolici, nient'altro siano che imposture e truffe di cui la Chiesa, che ho avuto modo di bollare come la più grande banda di falsari mai esistita su questo Pianeta, si è resa artefice: né più né meno dei ben 18 "prepuzi" del Figliolo di Dio che la Chiesa falsaria ha impudemente sottoposto alla venerazione degli allocchi, abusando della loro credulonità.
Mi limito a riportare, qui di seguito, quanto pubblicato da Wikipedia, con un solo commento: bisogna essere degli allocchi patentati per prestare fiducia ad un'Associazione che ostenta alla venerazione ed al culto del suo "gregge" -sparsi quà e là in Europa- ben 18 "frattaglie" del Santo Pene del Figliolo di Dio.
Luigi Tosti
http://tostiluigi.blogspot.com/


Santo Prepuzio
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Circoncisione di Gesù
Il Santo Prepuzio è una reliquia costituita da quelli che sarebbero i resti del prepuzio di Gesù recisogli durante il rito della circoncisione e a cui sono stati attribuiti diversi eventi miracolosi. In diversi momenti della storia, a volte anche contemporaneamente, varie chiese in Europa hanno dichiarato di possederlo.
Indice1 Possesso del Santo Prepuzio
2 Pratiche moderne
3 Allusioni e riferimenti storici al Santo Prepuzio
4 Note
5 Bibliografia
6 Voci correlate
7 Collegamenti esterni
//
Possesso del Santo Prepuzio [modifica]
A seconda della fonte, durante il Medioevo in varie città europee c'erano otto, dodici, quattordici o addirittura diciotto diversi Santi Prepuzi.[1]
Originariamente si riteneva che la reliquia fosse stata consegnata a Leone III il 25 dicembre 800 da Carlo Magno in occasione della sua incoronazione. L'imperatore l'avrebbe a sua volta ricevuta da un angelo mentre pregava presso il santo Sepolcro. Secondo un'altra versione invece il prepuzio sarebbe un dono di Irene di Bisanzio, ricevuto da Carlo Magno in occasione delle nozze. Leone III collocò la reliquia nel Sancta sanctorum della Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, assieme alle altre.[2]

Veduta di Calcata
In aggiunta a Roma, hanno rivendicato il possesso del Santo Prepuzio anche le città di Santiago di Compostela, Coulombs nella diocesi di Chartres (Francia), Chartres stessa, le chiese di Besançon, Metz, Hildesheim, Charroux, Conques, Langres, Anversa, Fécamp, Puy-en-Velay, Calcata, Auvergne.[1]
Secondo le leggende del villaggio di Calcata (comune in provincia di Viterbo), nel 1527 un soldato dell'esercito lanzichenecco che stava saccheggiando Roma riuscì a depredare il Sancta sanctorum. Quando venne catturato nel villaggio, nascose il reliquiario contenente il Santo Prepuzio nella sua cella, dove venne scoperto nel 1557. Da allora la Chiesa iniziò a venerarlo, concedendo ai pellegrini un'indulgenza di dieci anni.[2]
L'abbazia di Charroux sosteneva che il Santo Prepuzio fosse stato donato ai monaci da Carlo Magno. Nei primi anni del XII secolo venne portato in processione fino a Roma, perché Innocenzo III ne verificasse l'autenticità, ma il Papa rifiutò l'opportunità. Ad un certo momento comunque la reliquia andò perduta, per ricomparire solo nel 1856, quando un operaio che lavorava nell'abbazia dichiarò di aver trovato il reliquiario nascosto nello spessore di un muro. La riscoperta portò ad uno scontro teologico con il Prepuzio ufficiale di Calcata, che era venerato ufficialmente dalla Chiesa da centinaia di anni. Nel 1900 la Chiesa risolse il dilemma vietando a chiunque di scrivere o parlare del Santo Prepuzio, pena la scomunica (Decreto no. 37 del 3 febbraio 1900). Nel 1954, dopo lungo dibattito, la punizione venne portata al vitandi (persona da evitare), il grado più grave della scomunica; successivamente il Concilio Vaticano Secondo rimosse dal calendario liturgico la festività della Circoncisione di Cristo.[3]
Uno dei più famosi prepuzi era quello conservato dal 1100 in poi ad Anversa, prepuzio che era stato venduto al re Baldovino I di Gerusalemme in quel di Palestina nel corso di una crociata. Prepuzio famoso e miracoloso poiché il vescovo di Cambray, durante una messa, ne vide uscire tre gocce di sangue che macchiarono i lini dell'altare. In onore di questo santissimo e sanguinante pezzetto di pelle, nonché della macchiata tovaglia, venne subito costruita una speciale cappella e vennero periodicamente tenute festose processioni; il miracoloso prepuzio fu oggetto di culto e meta di pellegrinaggi. Nel 1426 venne fondata ad Anversa la Fratellanza "van der heiliger Besnidenissen ons liefs Heeren Jhesu Cristi in onser liever Vrouwen Kercke t'Antwerpen" a cui appartenevano ventiquattro confratelli, tutti alti prelati e prominenti laici.
Nel 2007 un turista notò nel cimitero del Monte degli Ulivi una lapide a forma di croce, su cui era scritto "Al Dio Gesù Cristo" in lingua greca. Alcuni pensano che quello potrebbe essere il posto in cui è sepolto il Santo Prepuzio.[4]
Pratiche moderne [modifica]
La maggior parte dei Santi Prepuzi è andata persa o distrutta durante la riforma protestante e la rivoluzione francese.[3]
Quello di Calcata è degno di menzione perché il reliquiario che lo conteneva venne portato in processione anche recentemente (nel 1983) durante la Festa della Circoncisione, precedentemente celebrata dalla Chiesa cattolica in tutto il mondo il 1º gennaio di ogni anno. La tradizione ebbe fine quando alcuni ladri rubarono il contenitore ricoperto di gioielli e le reliquie in esso contenute.[3] A seguito del furto non è chiaro se qualcuno dei presunti Santi Prepuzi esista ancora. In un documentario del 1997 della televisione britannica Channel 4, il giornalista Miles Kington andò in Italia alla ricerca del Santo Prepuzio, ma non ne trovò traccia.
Allusioni e riferimenti storici al Santo Prepuzio [modifica]
Quando Caterina di Valois nel 1421 era in attesa di un figlio, suo marito Enrico V d'Inghilterra ordinò a Coulombs di consegnare il Prepuzio. Questo fece così bene il suo "lavoro", che il re era riluttante a restituirlo dopo la nascita del figlio, il futuro Enrico VI d'Inghilterra.[3]
Voltaire, nel Trattato sulla tolleranza (1763), si riferì ironicamente alla venerazione del Prepuzio come una delle tante superstizioni "molto più ragionevoli da adorare [...] piuttosto che detestare e perseguitare il proprio fratello".[5]
In Baudolino, un libro di Umberto Eco, il protagonista inventa di aver visto il Santo Prepuzio e il Santo Ombelico a Roma, presso la corte di Federico Barbarossa.

Nessun commento: