martedì 19 novembre 2013

Le orge non erano diffuse a Roma e nell'Impero

Lo studio di un ricercatore australiano
Le orge degli antichi romani? Solo un mito
Gli incontri sessuali restavano affari privati. Le origini del mito si basano sulle ricostruzioni fatte dal cristianesimo


Uno degli affreschi erotici di Pompei (Ansa)
Uno degli affreschi erotici di Pompei (Ansa)
SYDNEY- Un ricercatore australiano è deciso di sfatare un mito consolidato per secoli dai libertini del mondo occidentale, quello delle orge a base di sesso, oltre che di cibo e vino, degli antichi romani. Secondo il professor Alastair Blanshard,della Scuola di ricerche filosofiche e storiche dell'università di Sydney, nonostante la diffusa esposizione di genitali e 'l'ubiquità del fallo' nel materiale archeologico, gli incontri sessuali nella Grecia e nella Roma dell'antichità restavano affari privati, non gli eventi orgiastici che la cultura contemporanea accetta come storicamente veri.

«Mi spiace per gli swinger dei sobborghi, ma le loro attività di intrattenimento a coppie multiple il sabato sera non può vantare radici classiche», scrive Blanshard nella rivista dell'università. Il campo di ricerca a cui egli si dedica riguarda la maniera in cui la cultura moderna immagina l'antichità, e come tende a perpetuare storie fantasiose di vita sessuale nelle antiche civiltà.

Lo studioso ha raccolto ogni prova possibile su relazioni illecite, incontri erotici e sesso di gruppo nella Grecia classica e nella Roma imperiale. La ricerca è stata interessante ma anche deludente, ha detto: di orge sessuali non si trova traccia. Secondo Blanshard le origini del mito delle orge greche e romane si basano in buona parte nella maniera in cui il cristianesimo si è imposto in opposizione alle scorrettezze sessuali degli antichi dei.

Altre ragioni includono la diffusa esposizione dei genitali e le frequenti rappresentazioni del fallo nei reperti antichi. «A quei tempi non avevano valenza erotica, ma nei contesti moderni sono percepiti come intensamente sessuali», scrive. Una buona parte di colpa va anche ai libertini moderni, che hanno usato il mito delle orge greche e romane per convalidare le loro pratiche. Oscar Wilde, ad esempio, dava una «vernice classica» ai suoi incontri con ragazzi. «Pensava di fare come faceva Socrate, dava una veste classica al suo gruppo di praticanti del libero amore».
03 giugno 2006

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