lunedì 20 maggio 2013

All'ombra del Cupolone

il necrologio di Papa Luciani era stato pubblicato per sbaglio dal giornale massonico "el informador" della gran loggia massonica del messico occidentale un giorno in anticipo .Anche i comunicati sull'ora del decesso fanno pensare, dapprima, l’ora della morte fu fissata verso le 23 e, quindi, posticipata alle 4 del mattino. Inoltre in coincidenza con l’elezione di Luciani venne pubblicato un elenco di 131 ecclesiastici iscritti alla massoneria, buona parte dei quali, erano del Vaticano. La lista era stata diffusa da un piccolo periodico «O.P. Osservatore Politico» di quel Mino Pecorelli destinato a scomparire un anno dopo l’elezione di Albino Luciani in circostanze mai chiarite. Secondo molti, O.P. era una sorta di «strumento di comunicazione» adoperato dai servizi segreti italiani per far arrivare messaggi all'ambiente politico. Pecorelli, tra l’altro, era legato a filo doppio con Gelli come lo erano Sindona e Calvi. Papa Luciani era fermamente contrario all’iscrizione degli ecclesiastici alla massoneria. Ricavo da Matillò R.D.( L’avventura delle finanze Vaticane, Ed.Pironti, Napoli, 1988) la lista ecclesiastico-massonica, i nomi di alti prelati, fra i quali: Jean Villot (Segretario di Stato, matr. 041/3, iniziato a Zurigo il 6/8/66, nome in codice Jeanni), Agostino Casaroli (capo del ministero degli Affari Esteri del Vaticano, matr. 41/076, 28/9/57, Casa), Paul Marcinkus (43/649, 21/8/67, Marpa), il vicedirettore de «L’osservatore Romano» don Virgilio Levi (241/3, 4/7/58, Vile), Roberto Tucci (direttore di Radio Vaticana, 42/58, 21/6/57, Turo).

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