lunedì 28 gennaio 2013

Il potere e le reliquie

Riporto le parole di Wikipedia che sottolineano le "manie" di Hitler verso una particolare reliquia, la Lancia di Longino. Chi studia la storia è a conoscenza che da sempre, il potere politico ha cercato ed usufruito del presunto potere delle reliquie in maniera convulsa ed esoterica. Anche la tradizione Islamica non ne è immune, anche se in netta conntradizione con gli insegnamente coranici. Si arriva anche a santificare le impronte che la tradizione islamica attribuisce al Profeta Muḥammad, sono numerose. La più celebre è l’impronta conservata a Gerusalemme nella Cupola della Roccia (Qubbat al-Ṣakhra), prodottasi miracolosamente in occasione del viaggio celeste del Profeta, il mi‘rāj. Essa si trova attualmente nell’angolo sud-ovest della Roccia, dentro a un reliquiario . Altre impronte sono conservate a Ṭā’if in Arabia Saudita sul monte Abū Zubaydah, una al Cairo nel mausoleo di Qā’it Bay, una a Tanta, nel delta egiziano, custodita all’interno del mausoleo del celebre sufi Aḥmad al-Badawī (m. 1260), e una nella Masjid alAqdām a sud di Damasco 30 . Nella moschea al-Karimiyya ad Aleppo, un’impronta attribuita al Profeta è posizionata in senso verticale, in modo da permettere a dell’acqua di percorrerne la superficie, prima di esser raccolta in un bicchiere, pronta per essere bevuta, nella ricerca della benedizione che ne deriva. Due impronte sono custodite nel palazzo Topkapi a Istanbul, assieme ad un gran numero di reliquie attribuite al Profeta, che i governanti islamici si sono tramandate attraverso la storia come segno di religiosità e potere.
Oggetti appartenuti a Maometto al Museo del Topkapi ad istambul.

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