sabato 8 settembre 2012

Quello che non si è mai detto su Montecassino durante la II Guerra Mondiale

Montecassino un luogo tutt'ora suggestivo, ma completamente alterato. Quanti misteri e quante reticenze sui fatti tragici accaduti su quel monte sacro dove San Benedetto decide che quel luogo debba essere la residenza della sua regola e dei suo monaci sulle indicazioni dei Padri del deserto egizio e del retaggio cenobita, dando alla regola la "riproduzione" e il legame del numero (sacro a Pitagora) 12 legato alle Lucumunie Etrusche. Quel luogo prima che fosse occupato da San Benedetto era la sede di un importante tempio Pagano dedicato ad Apollo e nelle vicinanze esisteva anche un tempio dedicato a Giove. Al di sotto di quella Acropoli pagana troviamo la Cassino romana con il suo anfiteatro e molti manofatti propri della sacralità romana. Durante la Seconda guerra mondiale, gli studiosi tedeschi dell’Ahnenerbe pianificarono una delle più segrete missioni della storia per recuperare alcuni manoscritti. Questa missione fu battezzata Diomede, dal nome dell’eroe omerico che dopo la caduta di Troia si rifugiò nelle Isole Tremiti e, insieme ai suoi compagni, fu trasformato da Venere nelle diomedee, gli uccelli di mare che nidificano sulla costa. L’Ahnenerbe concentrò le ricerche in Italia centrale, ed esattamente a nell’Abbazia di Montecassino. da una parte si combatteva una guerra ufficiale con armi, mezzi e militari dall’altra, invece, si combatteva una guerra nascosta i cui retroscena erano noti ai servizi segreti di entrambi gli schieramenti e a pochi leader del Reich. Tra questi il Generale Frido Von Senger Und Etterlin, un monaco guerriero che ebbe un ruolo delicato, e in un certo senso ambiguo, nella tragica vicenda di Montecassino. Frido si era recato a Montecassino nel 1943. Il motivo ufficiale di questa visita andava oltre le intenzioni spirituali. Essa aveva per obiettivo il tentativo di sottrarre importanti documenti dall’archivio benedettino che sarebbero serviti a costringere il Vaticano a coprire la fuga dei nazisti nel dopoguerra. L’obiettivo fu raggiunto grazie all’Abwehr. In quel periodo, il servizio segreto militare tedesco, aveva bisogno di raccogliere informazioni di interesse strategico inerenti uno dei principali capisaldi della linea Gustav. Altri fatti misteriosi che riporterò, dato che la storia ufficiale ha rimosso queste notizie a parere mio fondamentali per tentar di iniziare a comprendere ed elaborare i possibili motivi di tanta violenza.
Il bombardiere che portava il numero 666 apri i bombardamenti il 15 febbraio 1944 alle ore 9 e 24 del mattino, l’abbazia di Montecassino è scossa da una tremenda esplosione, che interrompe la preghiera del piccolo gruppo di monaci benedettini nel cenobio e recitano «et pro nobis Christum exora». Tra di loro c’è l’abate ottantenne dom Gregorio Diamare e il suo segretario dom Martino Matronola, che in seguito pubblicherà un diario, indispensabile per ricostruire quei drammatici giorni. Si salveranno tutti i 12 frati che si rifugeranno nella cripta. Una valanga di bombe sui frati e sulle centinaia di profughi presenti nel monastero che si erano diretti al convento convinti di essere in un luogo protetto. Si è appena abbattuto il grappolo di bombe da 250 kg l’una sganciato dal bombardiere strategico numero 666, pilotato dal maggiore Bradford Evans, il quale, con un numero di codice così inquietante, guida la prima delle quattro formazioni di B-17, le fortezze volanti statunitensi, che hanno ricevuto l’ordine di distruggere il millenario monastero arroccato sul colle. Alle fortezze volanti seguono altre quattro ondate di bombardieri medi. Alle 13 e 33 è tutto finito, i monaci sono tutti salvi, ma diverse centinaia (qualcuno prospetta più di mille persone inermi) di profughi sono morti sotto le bombe, e sarà difficile, anche dopo la guerra, riesumarne i corpi e dare un nome alle lapidi. Diamare uscito da quell'inferno con i suoi frati rifiuterà di essere accompagnato in Vaticano dai soldati americani preferendo l'aiuto dei soldati e dei mezzi tedeschi.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Scusi, Le sarei grato volesse indicare almeno una fonte da cui ha tratto queste informazioni.
Grazie

luigi pellini ha detto...

E difficile dirle la fonte, ma cercherò di chiarire. Tutto è partito da una trasmissione storica su rai storia. Da questo sono partito e espressamente andai a Montecassino per chiarire e chiarirmi. Ho parlato con chi conosce e ha vissuto quei tempi terribili. Comunque non ha detto nulla di nuovo!