giovedì 25 dicembre 2008

Poesia di Margherite Yourcenar

Scrive la Yourcenair sulla fine del giorno in Grecia.
................La morte è tutt'al più l'innocente verme del bel
frutto , e l'albero, l'uomo ,il verme partecipano della natura, che
è a sua volta il corpo degli dèi.
Scende la sera ,dorata come è stato dorato il mattino come
il pieno giorno. Le cime si raccolgono ,accettando la notte con la
stessa grazia con cui hanno accettato l'aurora. Un po' di luce indugia
sul fondo della valle, come la poca acqua raccolta nel cavo di una
mano fresca. La notte fluttua intessuta d'oro,
come una stoffa divina. L'oscurità qui è più materna , più fraterna
che amorosa:
la Grande Madre si muta in buona vergine :Demetra torna ad essere
Persefone;
Latona ridiventa Artemide. Le ginocchia della terra , lentamente,
si ricoprono di velluto stellato . Il latte di Era sgorga nella via
lattea, scaturito da un morso al suo seno azzurro.

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