mercoledì 15 gennaio 2025

 **Viale degli Antichi**

Probabilmente non avete mai sentito parlare dell'Avenue Megalitica di Hartashen, un remoto e misterioso residuo roccioso dell'antica Armenia. Eppure, questo è un gioiello che alcuni considerano degno di un riconoscimento globale paragonabile a quello riservato a siti famosi come le Pietre di Carnac, con cui presenta affascinanti paralleli.
**"A differenza di Stonehenge o di altri siti famosi, Hartashen è sfuggito ai riflettori dell'archeologia mainstream."**
travellingtoarmenia
Situato vicino al villaggio remoto di Hartashen, nelle montagne armene, 760 pietre erette formano un curioso allineamento parallelo a tre file che si estendono per mezzo chilometro sulla pianura desolata. La maggior parte appare inclinata in angolazioni strane, ritenute un’intenzione progettuale voluta piuttosto che il risultato di millenni di pressione imposta sul terreno da cui emergono.
Erette con precisione circa 8.000 anni fa, ci si potrebbe naturalmente aspettare che questo fosse un luogo di enorme importanza. Ma potrebbe davvero essere stato il sito di qualcosa sorprendentemente semplice?


Ottenere informazioni sui misteriosi menhir di Hartashen è un compito arduo. La scarsa comprensione storica del sito lascia poche fonti disponibili. Questo non è insolito per i siti arcani del mondo antico. Ma ciò che è decisamente strano in questo caso è la completa assenza di teorie scientifiche su Hartashen. Quasi l'unica che si incontra è una proposta noiosa e generica su come fosse “un luogo di importanza astronomica” e simili.
Ma un’immersione profonda nel buco del coniglio di internet mi ha portato a qualche suggerimento rispettabile in una discussione su Reddit. Un commentatore ha ipotizzato che potesse essere stato un "imbuto di caccia" antico. Pare che i cervi amino seguire linee e percorsi ben visibili. Potrebbero i cervi essere stati attratti dall'installazione rocciosa, poi vagare lungo di essa, incuranti delle lance che li avrebbero colpiti da parte dei cacciatori appostati alla fine?
Un’altra ipotesi avanzata da un altro membro è che rappresentasse una dichiarazione di confine. Un mezzo per porre fine a dispute riguardanti la proprietà della terra o l'invasione territoriale da parte dei vicini. Un po’ elaborato e drammatico per qualcosa di così banale, bisognerebbe pensare.
Qualcun altro ha suggerito che fosse una via per le processioni cerimoniali in tempi di rituali o celebrazioni - un'ipotesi plausibile e ragionevole. Mi piacerebbe sentire i suggerimenti degli altri membri riguardo allo scopo possibile di questo affascinante luogo, perché le vostre ipotesi sono buone quanto quelle di chiunque altro. Faccio fatica a credere che questo sforzo monumentale sia nato a causa di cervi sbadati o vicini litigiosi.
Ho incluso un video drone nei commenti che vale la pena guardare, poiché offre una buona idea delle dimensioni del sito, nonché un'indicazione dell'epico sforzo richiesto per quello che sarebbe stato un impegno che ha attraversato più generazioni.

Stria

 Strega deriverebbe dal latino striga e stryx, con corrispondente nel greco stryx, strygòs"[26] e sta per "strige, barbagianni, uccello notturno",ma con il passare del tempo avrebbe assunto il più ampio significato di "esperta di magia e incantesimi".



Nell'antica Roma le Strigae di negativo auspicio; si cibavano di carne umana e sangue, soprattutto se di bambini, e strappavano le parti interne con i loro artigli.
Nel latino medievale il termine utilizzato era " lamia" , mentre nelle varie regioni d'Italia il sostantivo che indica la strega varia a seconda della località.
Le condanne per stregoneria si fondavano sull'interpretazione del versetto del Vangelo secondo Giovanni (15,6) nel quale si dice che: " Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi viene raccolto per essere gettato via e bruciato" .
La condanna per le streghe nasceva da una tendenziosa (ed errata) traduzione del punto contenuto nel Libro dell'Esodo, capitolo 22º, versetto 18º: " Maleficos non patieris vivere"
(“Non lascerai vivere le streghe" o “Non lascerai vivere colei che pratica la magia”).
In realtà la traduzione corretta del termine "veneficam" è "veneficio", il contrario del miracolo.

Per l'ambiente

https://youtu.be/0N2zpsjoJYw?si=7hmh-yehcIK7igVA

lunedì 13 gennaio 2025

Ficus enormi

 I Ficus del Lungomare di Reggio Calabria.

Quest'anno tutti i Ficus del lungomare hanno qualcosa da festeggiare, ovvero i 110 anni di età: furono infatti piantati nel 1915.


"un sogno chiamato Calabria".

domenica 12 gennaio 2025

La nube della non conoscenza

 Se si dovesse dire qual è il testo mistico più intenso, compatto e puro dell’Occidente, La nube della non conoscenza sarebbe senza dubbio uno dei candidati più plausibili. Non meraviglia dunque che Aldous Huxley scrivesse: «La Nube e alcuni sermoni di Eckhart sono le cose più preziose che ci sono giunte dal Medioevo». Composto verso la fine del Trecento da un anonimo inglese in forma di manuale indirizzato a un giovane novizio dell’attività contemplativa, capolavoro di immaginazione e di stile, a un tempo incisivo e duttile, ironico e terso, denso e rarefatto, La nube della non conoscenza delinea quella paradossale via negativa che, da Dionigi l’Areopagita a Molinos e Caussade, attraversa tutta la nostra storia come un supremo azzardo. Per giungere all’assoluto in questa vita non serve l’intelligenza raziocinante, ma una «nuda tensione» verso Dio, un «piccolo, cieco impulso d’amore»: il vero contemplativo entrerà nella nube della non conoscenza come vi entrò Mosè quando salì sul monte Sinai per parlare con il Signore. Dovrà dimenticare tutto – passioni, peccati, perfino i pensieri più santi – in una «nube d’oblio», e colpire col dardo affilato dell’amore ardente la nuda essenza divina.

Abbagliante nella descrizione del bubbone del peccato, solidificato e saldato alla nostra sostanza, ferocemente ilare nel ritrarre i falsi contemplativi, che, ciondolando il capo e gesticolando con le mani, guardano sempre in alto a bocca spalancata quasi volessero fare un buco nel firmamento, l’ignoto autore della Nube consegna al lettore un salutare ammaestramento: chi davvero vuole intraprendere l’attività contemplativa dovrà rimanere – come la sorella di Marta, Maria, quando aveva Gesù dinanzi a sé – immobile e silente, quasi fosse in un sonno simulato, tutto assorto e immerso nel dolore e nella quiete del proprio essere. Soprattutto, spogliandosi di ogni conoscenza specifica, dovrà mirare al «nessun luogo» che è il vero dovunque, e al nulla che è Tutto. 📘📚📖❤️ ✨ Libreria Riminese #libri #libribelli #libridaleggere


Un luogo sacro da sempre


 

La didascalia che accompagnava questa foto era la seguente:<<IN PELLEGRINAGGIO VERSO LA GROTTA DIVSAN MICHELE ARCANGELO A MONTE SANT'ANGELO (FG)>> in realtà questo luogo era sacro e meta di pellegrinaggio già 5000 anni fa, perché non si vuole mettere in evidenza che la maggior parte dei luoghi sacri cristiani erano già venerati da tempi immemori

sabato 11 gennaio 2025

Un borgo medioevale arrivato fino a noi

 Bastano 40 minuti a piedi per arrivare a Cornello dei Tasso, uno dei borghi più belli d'Italia, e il borgo più bello della Lombardia, immerso nei boschi e intatto da allora......tra il verde della Val Brembana spunta il minuscolo borgo di Cornello dei Tasso, dall'aspetto tipicamente medievale... non è possibile arrivarvi in auto: ci sono diversi sentieri che permettono l'accesso al paesino, tra cui l'incantevole via Mercatorum. Quest'ultima è un insieme di mulattiere anticamente percorse dai mercanti, che attraversano la Val Brembana e la Val Seriana, in un paesaggio incontaminato.