Nel 1932 durante i lavori per l’apertura della nuova Via dell’Impero (oggi Via dei Fori Imperiali), ebbe inizio lo sbancamento della Velia, l’altura che univa in antichità il Palatino al Colle Oppio. Durante gli sterri a nord del Tempio di Venere e Roma tornarono alla luce i resti di un piccolo santuario dei Lares Compitales di Età Augustea, fatto costruire da un membro della Gens Acilia. In antichità questi tipi di santuari, chiamati Compita (Compitum al singolare), venivano costruiti in corrispondenza di importanti incroci stradali o terminazioni di strade importanti, che solitamente costituivano il confine di un quartiere (un Vicus). L’edicola sorgeva su un podio rivestito di marmo alto 1,40 metri, largo 2,38 e profondo 2,80. Sul lato anteriore si trovava una scala di quattro gradini che consentiva l’accesso al podio. La piccola cella aveva una profondità di 1,56 metri. Dell’edicola furono rinvenuti un frammento di colonna e i resti della trabeazione. Quest’ultima consisteva in un architrave a due arcate, la cui fascia superiore leggermente sporgente era sostenuta da una barra decorata. Sull’edicola era riportata l’iscrizione: [Imp(eratore) Cae]sare Augusti(!) pontif(ice) max{s}(imo) trib(unicia) potest(ate) XVIII [imp(eratore) XIV L(ucio) Cor]nelio Sulla co(n)s(ulibu)s mag(istri) secun(di) vici compiti Acili Licinius M(arciae) Sextiliae l(ibertus) Diogenes / L(ucius) Aelius L(uci) l(ibertus) Hilarus / M(arcus) Tillius M(arci) l(ibertus) Silo. Da questo riferimento ad Augusto e Lucio Cornelio Silla, si ricava che il Compitum venne costruito nel 5 a.C. In seguito alla scoperta e alla sua descrizione ad opera di Guglielmo Gatti, il Compitum Acilium venne distrutto per proseguire i lavori.
domenica 13 aprile 2025
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