venerdì 28 febbraio 2025

Ancora irradia

 La tomba di Marie Curie a Parigi, Francia, è rivestita con uno strato di piombo spesso un pollice per proteggere i visitatori dalle radiazioni che ancora emanano dai suoi resti.



Santuario al centro del Mediterraneo

 Enna, Sicilia

Se Eleusi era il principale santuario di Demetra in Grecia, in Sicilia a Enna nel V sec. a.C. vi era il principale santuario del centro del Mediterraneo.


Il luogo odierno posto sopra un suggestivo sperone è noto come Rocca di Cerere, dal nome romano della dea.
Le notizie storiche e le indagini archeologiche confermano che in quest’area era ubicato il santuario che vanno a confermare la tradizione tramandata da diversi scrittori latini, che in vario modo hanno anche descritto l'aspetto dell'area sacra, la quale si estende in tutta la zona in prossimità della rocca, sino alla superficie oggi occupata dal Castello di Lombardia dove era ubicato il tempio.

Nelle terre del zoroastrismo entra la sapienza mitica greca

 Date un'occhiata a questo strabiliante manufatto del II secolo a.C., scoperto ad Ai-Khanoum, nell'Afghanistan settentrionale. Questo disco non racconta solo una storia; urla in faccia l'audace scontro artistico di culture antiche. C'è Cibele, la feroce dea anatolica della natura, che avanza alla carica su un carro trainato da leoni, affiancata da Nike, l'intoccabile dea alata della Vittoria, ed Helios, il dio del sole in persona, adornato da un'aureola che potrebbe accecarvi. Lo sfondo? Un drammatico paesaggio montuoso costellato di simboli celestiali che portano questa scena a un altro livello, fondendo l'arte greca e quella del Vicino Oriente in un modo che richiede la vostra attenzione.



Non dimentichiamo Ai-Khanoum, il vivace epicentro del regno greco-battriano durante il IV-II secolo a.C., dove gli ideali greci non si sono solo mescolati, ma hanno rivoluzionato le influenze locali battriane e persiane. Questo disco è più di un semplice bel viso; è una testimonianza del ruolo fondamentale della città come potenza culturale, che illustra brillantemente l'esaltante miscela di tradizioni artistiche che hanno definito il ricco patrimonio di Ai-Khanoum.

giovedì 27 febbraio 2025

Per proteggere il cavallo sempre il simbolo della mostruosa gorgone

 prometopidion | c. 480 a.C. ..nella collezione del museo J. Paul Getty



magna grecia (oggi italia)
Un prometopidion è un pezzo di armatura che protegge la fronte di un cavallo. questo prometopidion raffigura un guerriero, ... i suoi occhi sono intarsiati con avorio e ambra; l'elaborato elmo calcidese che indossa ha guance a forma di teste di ariete, la parte inferiore dell'armatura è decorata con la testa della mostruosa gorgone...

mercoledì 26 febbraio 2025

Sempre a Pompei una stanza dei misteri

 (notizia di oggi, mercoledì 26 febbraio 2025)



Una "nuova" villa dei Misteri emerge dagli scavi di Pompei dove è venuta alla luce una grande sala per banchetti affrescata da un ciclo di pitture che raccontano l'iniziazione ai misteri dionisiaci. Scavata in queste settimane nell'area centrale di Pompei, la sala riporta questo fregio a dimensioni quasi reali, ovvero una "megalografia", proprio come nella villa dei Misteri e a più di 100 anni dalla sua scoperta, il grande affresco getta nuova luce sui misteri di Dioniso nel mondo classico.
Gli archeologi hanno infatti battezzato la dimora con il fregio "casa del Tiaso", proprio in riferimento al corteo di Dioniso.
L'affresco decora questa grande sala in tutti i tre lati che non si affacciano sul giardino e rappresenta a dimensioni quasi reali il corteo di Dioniso, con le baccanti, danzatrici e cacciatrici e con i giovani satiri dalle orecchie appuntite. Al centro della rappresentazione appare un'nizianda, vale a dire una donna mortale che, tramite un rituale notturno, sta per essere iniziata nei misteri di Dioniso, il dio che muore e rinasce, promettendo altrettanto ai suoi seguaci. "La baccante esprimeva per gli antichi il lato selvaggio e indomabile della donna; l'opposto della donna 'carina', che emula Venere, dea dell'amore e delle nozze, la donna che si guarda nello specchio, che si 'fa bella'. Sia il fregio della casa del Tiaso sia quello dei Misteri mostrano la donna come sospesa, come oscillante tra questi due estremi, due modalità dell'essere femminile a quei tempi" spiega il direttore del parco archeologico Gabriel Zuchtriegel.

martedì 25 febbraio 2025

Anche Dioniso è morto e risorto

 Antesterìe

In onore di Dioniso “morto e rinato”, in Grecia si celebravano le Antesterie: tre giorni di feste che anticipavano la stagione primaverile.


Il primo giorno era dedicato all'apertura delle botti con il vino novello. Le libagioni servivano per entrare in contatto con la divinità.
Il secondo giorno era quello "delle brocche", in riferimento ai boccali che di vino che si sarebbero consumati durante tutto il giorno fino a notte fonda. In Giornata si apriva un corte di figuranti in maschera, da cui probabilmente arriva parte del nostro Carnevale.
Il terzo giorno era chiamato "delle pignatte" perché si preparava una mistura di cereali cotti nel vino che venivano consumati in onore dei morti.
Vale la pena soffermarsi su alcuni aspetti: siamo alle porte della primavera, si celebra Dioniso "morto e rinato" e i giorni di festa sono tre. E' piuttosto chiara la successiva derivazione cristiana del Cristo risorto, che ovviamente ha combinato questo mito insieme ai calcoli astronomici dell'equinozio primaverile (e non solo).
Dipinto "Una celebrazione per Dioniso" di Sir Lawrence Alma Tadema

𝗦𝗮𝗻𝘁𝘂𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗔𝗽𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗛𝘆𝗹𝗮𝘁𝗲𝘀

 Immerso nella natura e nella storia, il 𝗦𝗮𝗻𝘁𝘂𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗔𝗽𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗛𝘆𝗹𝗮𝘁𝗲𝘀 è uno dei siti archeologici più affascinanti dell’isola di Cipro. Situato vicino all’antica città di Kourion, questo luogo sacro era dedicato al culto di Apollo Hylates, venerato come protettore della natura, della fertilità e dei viaggiatori.



Sorto tra il VIII secolo a.C. e il IV secolo d.C. ha vissuto secoli di trasformazioni, testimoniando il passaggio dal periodo arcaico a quello romano. Qui, i pellegrini giungevano per offrire doni e celebrare riti religiosi in onore della divinità.
Oggi, passeggiando tra le colonne doriche, il cortile sacro e i resti del tempio, si può immaginare la grandezza di questo luogo in epoca classica. L’atmosfera che si respira è unica: un connubio perfetto tra storia, spiritualità e bellezza naturale.
Dove si trova?
Il Santuario di Apollo Hylates si trova a pochi chilometri da Limassol, sulla costa sud-occidentale di Cipro, vicino all’area archeologica di Kourion.
Un’esperienza da non perdere per gli amanti della storia e della cultura antica!

La distruzione di uno dei luoghi sacri della prima ROMA

 

                                     Arx Auguraculum

 Una delle più scellerate distruzioni operate a Roma sul colle del Campidoglio, fu inizita nel 1878 quando venne deciso di erigere nella capitale un monumento permanente intitolato a Vittorio Emanuele II di Savoia, primo re d'Italia dell'epoca moderna --non si comprende perché Vittorio Emanuele II, il primo che fine ha fatto? Decisamente una nazione nata male..... Per aggravare la situazione questo re sabaudo anomalo venne chiamato "Padre della Patria", quando l'unico ed ultimo Padre della Patria fu solo Augusto--.



Per erigere l'Altare della Patria (chiamato dai romani in maniera dispregiativa: Macchina da scrivere) vennero letteralmente distrutti i resti dell'Auguraculum posti sulla seconda summa Arcè del Campidoglio ubicata a Nord-Est  che andò letteralmente distrutto, (mentre nell'altra arx, e precisamente a sud-occidente era posto il tempio di Giove Ottimo Massimo) Con l'erezione del monumento a Vittorio Emanuele II detto il Vittoriano si venne a distruggere uno dei luoghi più sacri della prima Roma....

Danze cosmiche attorno a Saturno

 Un’enorme figura geometrica perfetta danza sull’atmosfera di Saturno da secoli, sfidando le leggi della natura e lasciando gli scienziati senza risposte. È l’Esagono di Saturno, una colossale corrente a getto larga circa 30.000 chilometri — abbastanza da contenere quattro Terre — che ruota attorno al polo nord del pianeta con sorprendente regolarità. I venti soffiano a oltre 320 km/h, mantenendo intatta la forma esagonale, mentre al centro un gigantesco ciclone profondo 300 chilometri si agita con venti che superano i 500 km/h.



Ma la struttura è ancora più complessa di quanto sembri. Una fitta nebbia avvolge l’esagono, composta da sette strati sovrapposti che si estendono fino a 300 chilometri sopra le nubi del pianeta. Ogni strato, spesso tra 7 e 18 chilometri, è formato da particelle ghiacciate di idrocarburi come acetilene, propano e butano. Questa scoperta è stata resa possibile grazie alle osservazioni della sonda Cassini e del telescopio spaziale Hubble, che hanno svelato i segreti nascosti dietro questa formazione.
Osservato per la prima volta dalle sonde Voyager negli anni ’80, l’esagono continua a ruotare in perfetta sincronia con il pianeta, come se fosse disegnato da un compasso cosmico. Nonostante decenni di studi, le ragioni dietro la sua perfetta geometria rimangono ancora un mistero irrisolto.

Formazioni rocciose e bellezza senza tempo

 Il luogo più antico del pianeta Terra si trova in Venezuela e si chiama Monte Roraima.



È una delle meraviglie naturali più belle e impressionanti del mondo.
Per oltre 500 anni, scienziati di tutto il mondo hanno cercato di decifrare l'origine geologica unica del Monte Roraima, situato nel sud del Venezuela.
Oltre ad elevare quasi 3.000 metri sopra il livello del mare, la montagna presenta una morfologia innaturale, con angoli così perfettamente definiti da sembrare tagliati con coltelli con una precisione millimetrica.
Questa formazione rocciosa è la più grande del suo genere in tutta l’America del Sud e fa parte della catena montuosa Pakaraima. Da oltre cinque secoli, ha affascinato storici, geologi e scienziati, poiché non ha un picco come le montagne tradizionali.
La cima del Monte Roraima è completamente piatta e si estende su oltre 30 chilometri quadrati, circondata da cascate, scogliere e paesaggi rari nel mondo. Vista dall’alto, sembra un’isola sospesa tra le colline.
Il Monte Roraima ospita un’immensa varietà di specie animali e vegetali endemiche.
Geologi e biologi di tutto il mondo ritengono che possa nascondere specie sconosciute alla scienza, poiché alcune zone della montagna rimangono inesplorate.
La sua origine è un mistero. Si ipotizza che il Monte Roraima sia il risultato di un grande terremoto avvenuto in epoche remote.
Tuttavia, la sua formazione rimane incerta, poiché altre formazioni geologiche simili non presentano questa forma unica.
Questo ha portato alcuni scienziati a pensare che il Monte Roraima potrebbe essere la formazione rocciosa più antica della Terra

lunedì 24 febbraio 2025

Il cane legato ai riti e alle divinità

 I cani erano spesso associati alle Dee della nascita e ad alcuni Dei della guarigione.... erano anche associati ad Ares, che riceveva sacrifici di cani.



In definitiva, la loro associazione con la dimora dei
Morti Inquieti e il loro ruolo di guardiani si sposano bene con la capacità dei cani di svolgere tale ruolo e con la loro attitudine alla cattiveria.
Questa dicotomia si adatta anche alla Dea che è sia Ctonia
che Urania, del cielo e della terra. Ecate è benevola e gentile, e terribile e cupa. Condividono il potenziale di entrambe le nature. Sembra naturale per Ecate prendere i cani sotto la sua ala... In particolare, i cani di Ecate sono descritti come neri e
grandi, il che li colloca nella stessa categoria di diversi canini mostruosi noti al mondo. Nell'era ellenistica, si pensava fossero le anime dei Morti Inquieti che infestano gli incroci con la loro Padrona.

domenica 23 febbraio 2025

Il fuoco fra il demoniaco, l'angelico e la rinascita perpetua

 Assomiglia al Mastro del cantone, la divinità legata la fuoco che assomiglia al Mostro di Bomarzo, vicino agli esseri posti a far desistere gli incolti verso lo studio delle arti magiche



Nell'immagine uno dei camini di villa della torre a Fumane (VR)


sabato 22 febbraio 2025

Due rappresentazioni che hanno delle similarità

Cristo con dietro l'angelo 


Statua di Chefren assiso in trono, un'antica scultura funeraria egizia, il faraone ha dietro di lui il dio Horus (il falco)




 

Il misticismo e l'esoterismo sono pratiche codificate dal neoplatonismo, legate indissolubilmente all'anima

 Noi non sappiamo – dice Plotino – donde è nata la grande Luce, se dall’esterno o dall’interno; e quando essa è sparita diciamo: essa era interiore – eppure non era interiore. Non bisogna chiedere donde sia apparsa, poiché qui non c’è nessun punto d’origine: essa non parte da un luogo per andare ad un altro, ma appare e non appare. Perciò non bisogna inseguirla, ma attendere tranquillamente (all’esychè ménein) finché essa appaia (éos àn fanè), come l’occhio attende lo spuntare del sole, il quale si eleva dall’orizzonte (dall’Oceano dicono i poeti) e si offre ai nostri sguardi per essere contemplato” (Enneadi., V, 5, 8).



Questa è la vita degli dèi e degli uomini divini e beati: essere liberi rispetto alle realtà di questo mondo, vita che non si compiace più delle cose terrene, fuga da soli  verso il Solo (fughè mόnou pròs mónon)” (Enn., VI, 9, 11).

Si può pertanto dire che il senso profondo della sua ricerca filosofica è tutto nelle parole che pronunziò alla presenza del discepolo Eustochio in punto di morte: “Io mi sforzo di ricondurre il divino ch’è in me al divino che è nell’universo” (Porfirio, Vita di Plotino, 2).

venerdì 21 febbraio 2025

Il Carnevale Alpino dell’Orso di Segale



Festa di fertilità, rinascita della terra dopo la morte invernale, il carnevale è festa e rito antichissimo.
Dal 21 al 23 febbraio 2025, a Valdieri si festeggia il Carnevale alpino. Il Carnevale alpino di Valdieri è organizzato da Aree Protette Alpi Marittime / Ecomuseo della Segale, Comune di Valdieri e Unità Pastorale Valle Gesso, insieme alla comunità di Valdieri.
nella piazza del municipio, durante il pomeriggio, ci sono i suonatori di musica occitana con ghironde e semitoun (organetti) ad accompagnare la folla riunita per festeggiare il Carnevale. Proprio a questo punto fa irruzione l’Orso di Segale, sceso dalla montagna per esibirsi - secondo un copione rimasto invariato - con ruggiti, mattane e dispetti.
Attualmente l’Orso non viene più rivestito con la lunga treccia di segale che si usava una volta, ma indossa un costume su cui la corda di paglia è stata fissata una volta per tutte.
Rispetto a un tempo, molto probabilmente oggi l’Orso è meno sguaiato e più “politicamente corretto”: i suoi scherzi sono diretti soprattutto a far divertire grandi e piccini, i valdieresi e i visitatori che ogni anno arrivano sempre più numerosi....

Un baratro con una ineguagliabile energia geomagnetica

 

LA SPLUGA DELLA PRETA
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La Grotta che non si potrà mai Vedere o Visitare a meno che non siano Speleologi o Persone Competenti che ci hanno lasciato Foto e Video..
Questa Voragine famosa si apre in una Conca Erbosa sul Corno D'Aquilio nel Comune di Sant'Anna d'alfaedo a 1475 mt. in una Valletta del Monte presso alcune Malghe aperte durante la Primavera e l' Estate vicino dove un Tempo ci fu l'antico confine Scaligero poi Veneziano e quindi Austriaco. il nome " Preta " deriva probabilmente dall' Antica voce " Bra "
(Pascolo , Spiazzo Erboso ) e Quindi
per Corruzione Preta....
Molte furono le Spedizioni che si susseguirono durante gli Anni per esplorare questa Cavità Carsica , ma quella che ebbe maggiore risonanza fu quella che venne chiamata
" Superspedizione Scientifico Speleologica " che si svolse dal 5 al 18 Agosto 1962 e interesso' non soltanto questa Grotta ma anche altre Cavità che si aprono nella Parte Ovest dei Lessini grazie anche al Gruppo Grotte
" Falchi " che rese possibile esplorare le numerose Grotte e Cavità.
Non poche leggende sono sorte lungo il cammino dei Secoli sul profondo Abisso o Spluga (dal Latino Spelunca)...si racconta che i mandriani che vivevano nelle malghe che nei primi anni del 1900 era giunto vicino alla Spluga un Tizio munito di campanaccio e di una Corda. Deciso a scendere nella Profonda Cavità Carsica ,raccomandò ai Mandriani di tirarlo su quando non avessero più udito im suono della Campana ,e così avenne. Ma la Corda riportò alla luce un Fantasma d' Uomo divenuto nero nel Volto , non più in grado di pronunciare una Sillaba e con il cervello stravolto dalla Follia. Si narra pure di un Contabbandiere accidentalmente caduto nell' Abisso; durante le notti di Bufera si odono ancora lugubremente le sue urla disperate.
Leggende tutte che fanno parte del mito della Profonda Cavità detta anticamente Speluga
di Pialda....
Le prime testimonianze di questo Abisso risultano da una pubblicazione del 1901...nel 1904 il Prefetto di Verona ne descrive lungamente l'Ubicazione e la Morfologia senza però ipotizzare limiti di Profondità. La prima Spedizione Scientifica si avrà solamente nel 1925 ad opera di alcuni Speleologi del SUCAI di Verona. Gli stessi ritornarono l'anno successivo ritenendo di aver raggiunto complessivamente la quota di -637 Metri di Profondità, dato rivelatosi poi errato. i disastri della Seconda guerra mondiale e la ricostruzione dell' Italia fanno dimenticare la Spluga della Preta fino al 1954. In tale data una Spedizione della Società Adriatica di Scienze Naturali di Trieste, raggiunse la stessa posizione della prima Spedizione valutando però la profondità di -594 metri. Anche questa valutazione risultò errata. Negli Anni 1958/1959/1960 e 1962 il Gruppo Speleologico Veronese G.E.S. Falchi da solo ed in collaborazione con altri gruppi Speleologici, organizza Spedizioni che porteranno ad una Profondità di -630 metri con la presentazione del primo rilievo Scientifico. Durante la Spedizione del 1963 il 10 Luglio gli Speleologi Pasini , Ribaldone e Canducci raggiungono la Sala Nera fondo indiscusso per oltre un decennio della Preta (Registrato al 2° posto Mondiale di Profondità)
Una Meta quasi irraggiungibile a -900 metri nelle Profondità del Corno D' Aquilio. Di anno in anno si arriva alla dodicesima Spedizione "la più Sfortunata " L' Associazione Speleologica Veronese S.A.N. s'impegna nella realizzazione del Primo servizio fotografico a colori e nella raccolta di Minerali in profondità, nello Studio Stratigrafico e Geologico dell' Abisso. Un' Impresa eccezionale per quel tempo perfettamente riuscita. Purtroppo il 20 Luglio 1964 sulla via del Ritorno la Speleologa Marisa Bolla Castellani scivola, precipita nel vuoto del Terzo Pozzo e perde la Vita. Nel 1967 grazie agli Speleologi L. Boni , L. Gargnel e
U. Stoker finalmente saranno scattate le foto della Sala Nera e della parte terminale della Preta. Nel 1968 una Spedizione del CAI Veronese in collaborazione con Gruppi Speleologici delle città di Varese , Trieste e Faenza sarà costretto ad un precipitoso ritorno in superficie a causa del Maltempo, questo cambiamento di programma permetterà agli Speleologi di scoprire un nuovo ramo della Preta. il Periodo 1970/1975 rivoluzionerà le tecniche Speleologiche, si abbandoneranno le ingombranti Scale e le pesanti corde di Canapa per Attrezzature leggerissime (ancora in uso al giorno d'oggi) permettendo agli Speleologi una ricerca più vasta all'interno della Preta, scoprendo nuovi Cunicoli , Sale , Pozzi ,nuovi rami attivi e Fossili portando il presunto Fondo dell'Abisso alla nuova quota record di -877 metri di Profondità.
Tuttora l' Abisso della Preta è meta di visite e Studi non solamente da Speleologi Italiani ma anche da Gruppi Stranieri. Tutti con la stessa speranza di svelare nuovi e reconditi segreti. è datata 1988 l' ultima grande spedizione denominata " Operazione Corno D' Aquilio " una mega Spedizione che in oltre quattro anni ha provveduto alla Pulizia dell 'Abisso,al completamento del rilievo Scientifico, alla raccolta dei dati geologici, all'effettuazione di Foto e riprese cinematografiche. Le nuove scoperte del 2003 e del 2004 nella via antica
hanno dato inizio al progetto di un Film per raccontare questa Grotta e ricostruire la storia delle scoperte attraverso le testimonianze degli storici esploratori. Due anni di Riprese 70
Speleologi di 19 gruppi, 30 discese 11.100 metri di dislivello percorsi 237 ore di ripresa
all' interno della Grotta -800 metri di Profondità
Raggiunta con le telecamere.
Resta sempre il fascino e il Terrore dell' entrata
da Pelle d'Oca.
Lo sviluppo verticale dell' Abisso interessa una serie di strati: inizia in superfice con le Rocce del Cretaceo inferiore e raggiunge in Profondità quelle Dolomiche del Trias.
L' Esterno si presenta come una tipica Dolina ad Imbuto con un diametro massimo di 18 metri.
Subito seguito da un Pozzo a Campana Profondo 131 mt. , seguito in discesa da altri
Pozzi "Cabianca " " del Frastuono " " del Chiodo"
fino ai Pozzi " Torino " e " Bologna " dal quale si
accede al Canyon Verde , lungo Meandro che
porta alla " Sala Nera " raggiunta nel 1981
a - 887 metri.
Poco lontano dall'Abisso sorge una Chiesetta Alpina inaugurata nel 1970 grazie alla collaborazione volontaria di Speleologi ed Amici dedicata a San Benedetto Abate
voluta per ricordare la Speleologa Marisa Bolla Castellani e tutte le Vittime dello Sport Speleologico.
Per gli appassionati della Speleologia vi invito a
leggere il libro " la Spluga della Preta " e il film
"L' Abisso" (2005) sulle esplorazioni e la storia
di Francesco Sauro e Alessandro Anderloni.
Inoltre anche l' opuscolo Cinquantanni di una
Chiesetta di Montagna Opuscolo che racconta
la storia della piccola Chiesa della Preta.
Post tratto in parte dal Libro del Comune di Sant’Anna d’Alfaedo di Giovanni Solinas....
Spero di avervi fatto piacere conoscere meglio la Storia di Questa nostra Meraviglia della Lessinia..grazie per alcune Foto a Graziano Riolfi e Maurizo Boni , m.r. Marchetti e altri....
Questa sera presso la Sede del Cai di Bosco Chiesanuova sarà Ricordato questo Evento con Relatore Francesco Sauro uno dei più importanti Speleologi a livello Mondiale
Grazie a chi visionera' questo mio Post e lasceranno un Commento.....